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Ascensione del Signore - Anno B

  • Immagine del redattore: Gabriele Semeraro
    Gabriele Semeraro
  • 11 mag 2024
  • Tempo di lettura: 3 min

Questa domenica tutte le letture ci parlano del passaggio fondamentale che è l'Ascensione.

Gesù dopo essere apparso ai suoi dopo la Resurrezione, dopo averli istruiti per un tempo adeguato, torna in cielo accanto al Padre…

Ci torna non come quando è sceso, ma diverso. Potremmo dire che l'unico mutamento che avviene in Dio è proprio dovuto all'Incarnazione. Dio scende in Maria in forma spirituale e ritorna “indietro” cambiato: la persona Divina, le due nature umana e Divina, un corpo e l'esperienza fatta sulla terra. Addirittura Dio ora ha una Madre.

Gesù non vuole lasciare i suoi spersi, ma da loro una missione: portare a tutti la buona notizia che Dio è dalla parte degli uomini.

È essenziale che Gesù se ne vada! È l'unico modo perché lo Spirito lo possa suscitare nuovamente nei suoi discepoli.

Con la partenza di Gesù inizia l'era dello Spirito Santo che perdura ancora oggi e si esprime anche attraverso l'azione delle chiese, di qualunque denominazione, nel mondo.

Vorrei far notare un passaggio molto importante che non ho mai sentito commentare da nessuno e penso invece sia un passaggio fondamentale per il tempo che stiamo vivendo. 

La prima cosa che mi colpisce è che Gesù non dice “andate a predicare il Vangelo a tutti gli uomini”, ma dice “ad ogni creatura”. C'è un Vangelo che tocca la vita e tocca tutte le creature, sia i figli e le figlie di Dio che gli altri esseri viventi.

Subito dopo dice una cosa su cui noi non ci soffermiamo mai abbastanza ed è questa… dice Gesù: “Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato”

“Chi crederà e sarà battezzato, sarà salvato” cioè c'è la certezza della salvezza per chi crede e si battezza. Di contro dice che “chi non crederà sarà condannato”… non dice “chi non sarà battezzato”, ma “chi non crederà”.

La dimensione della fede trascende addirittura il battesimo e lo rende una cosa super importante, ma in fondo non strettamente necessaria per la salvezza personale.

Esistono sulla terra tante persone che credono in Gesù, nella sua salvezza, nella sua umanità e nella sua divinità, ma che non sono battezzate e allo stesso tempo vivono le parole del Vangelo.

Per queste persone il Vangelo di oggi non preclude assolutamente la possibilità di essere salvati, ma anzi conferma che per loro c'è una via di salvezza. Se volessimo essere ancora più nell'ottica del Vangelo (e del Concilio Vaticano II) potremmo dire che anche chi non crede in Gesù, ma cerca Dio con tutto se stesso ha la possibilità di essere salvato per misericordia Divina.

Riguardo ai segni che potranno fare i discepoli dobbiamo soffermarci in modo attento e puntuale perché non possiamo darne, in questo caso, una lettura troppo letterale.

Dice Gesù: “Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno”.

Se avete letto attentamente dovreste aver notato come ci sia una dissonanza rispetto alla nostra vita concreta di chiesa e personale.

Chi di noi ha mai scacciato un demonio, chi ha preso in mano serpenti velenosi, chi ha bevuto veleno e ha avuto salva la vita, chi ha parlato lingue nuove, chi ha guarito dei malati con l'imposizione solo delle mani?

Vedete qui il Vangelo ci sta dicendo una cosa diversa, ma ci dice che siamo capaci di fare questi miracoli… e lo siamo realmente!

Ogni volta che noi siamo nell'ottica del vangelo e viviamo il Vangelo diventiamo realmente capaci di fare di tutto… attraverso le opere di carità parliamo la lingua dell'amore che è comprensibile da tutti a prescindere dalla conoscenza linguistica, quando siamo nell'ottica della benevolenza di Gesù qualunque lingua velenosa non può farci del male, quando ci mettiamo nell'ascolto dell'altro allora possiamo dare sollievo alle sue malattie e rivitalizzare a volte vite ormai morte.

Alcuni Santi hanno potuto fare tutto in maniera letterale, ma a noi è chiesto di farlo nella dimensione della realtà e attraverso ciò di cui siamo capaci.

Dobbiamo trovare il modo di uscire da una certa dinamica di fede clerocentrica cioè incentrata sull'azione del prete.

Gesù non manda missionari i preti, ma tutti i credenti: missionari nei luoghi della vita che sono i più disparati e che sono i meno perfetti.

Non manda nel mondo Santi a evangelizzare, ma manda peccatori e a volte della peggior specie.

Il vero miracolo dell'Ascensione e della Pentecoste è proprio questo: peccatori che portano la salvezza di Dio ad altri peccatori.

Persone Misericordiate da Dio che diventano strumenti di Misericordia per tutti.

 
 
 

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