Assunzione al cielo di Maria
- Gabriele Semeraro
- 14 ago 2024
- Tempo di lettura: 4 min

Siamo giunti nuovamente a celebrare questa festa così particolare che è l'Assunzione al cielo di Maria, chiamata dagli orientali dormizione di Maria.
Nella tradizione cattolica e nella tradizione ortodossa siamo molto legati, non solo alla figura di Maria, ma proprio a questa festa.
Il mistero dell'Assunzione al cielo di Maria è intimamente legato al mistero dell'Ascensione al cielo di Cristo.
Maria è colei che viene Assunta come primizia dell'umanità e della chiesa.
Soprattutto nella tradizione cattolica è interessante notare due fenomeni:
Quando si parla nei Vangeli di Maria, il 99% delle volte, ciò che si dice di Maria in realtà si dice della chiesa. Nei Vangeli Maria non è semplicemente citata come persona storica bensì diventa immagine della chiesa.
Molti degli attributi propri dello Spirito Santo, persona Divina, sono attribuiti in qualche modo anche a Maria e Cristo.
Questi due fattori ci dicono la straordinarietà di una donna comune che ha saputo dire il suo sì prima di tutto a Dio e in secondo luogo alla realtà… o forse sarebbe più corretto dire ha saputo dire il suo “sì” a Dio attraverso la realtà concreta.
Maria non fugge dalla realtà (bella o brutta), non si nasconde e sceglie di affrontare ogni aspetto della vita per quello che è.
Non ci sono miracoli nella vita di Maria, per se stessa, ma c'è un affidarsi continuo e un fidarsi continuo.
La prima lettura ci racconta una visione in cui noi cristiani vediamo un'immagine mariana, ma in realtà non è così. Ciò che il libro dell'Apocalisse racconta è in realtà un'immagine metaforica della chiesa. È la chiesa che rimane incinta e che fugge nel deserto affinché suo figlio si salvi.
Certamente il figlio è Cristo, ma non è il Cristo storico bensì il Cristo presente nei figli della chiesa che, nel battesimo, sono divenuti immagine dell'unico Cristo.
Capiamo bene allora che Apocalisse diventa immagine della nostra lotta terrena e non prefigurazione di una fantomatica fine della storia… Anzi è esattamente il contrario è l'inizio della nostra storia e la quotidianità della nostra vita.
Se Apocalisse ci sta raccontando ciò che noi già viviamo, la lettera di Paolo ci dice qualcosa del mistero della resurrezione di Cristo.
Viene detto che chi è incardinato in Cristo, chi sceglie di vivere come lui, vivrà il medesimo cammino che ha avuto lui.
Attenzione perché vivrà il medesimo cammino… non la stessa storia, ma farà lo stesso percorso.
Questo percorso non è un percorso semplice perché è il normale percorso che compie ogni essere umano sulla terra, ma con l'aggiunta di un enorme responsabilità verso gli altri.
I credenti saranno chiamati ad affrontare malattie, lutti, sofferenze, persecuzioni, sopraffazione e scandali… Come del resto saranno chiamati a vivere gioia, salute, guarigioni, feste, opere di carità e tanto altro.
Mi piace citare a me stesso e a voi le parole di Don Tonino Bello il quale diceva:
“il Signore i problemi non te li risolve, te li devi risolvere da solo… ma da senso: da senso al tuo andare avanti e indietro, il tuo cadere e rialzarti, da senso!”
Per Maria è stato uguale.
Lei è una normalissima donna mortale che ha conservato nel suo cuore quella relazione pura con Dio, con il creato e con il resto dell'umanità. Ha tutti quegli attributi tipici che sono propri di quella figura biblica collettiva, non storica, che nella scrittura ha il nome di Eva.
Maria e Gesù attraversano tutto quello che viviamo noi, ma ne portano un peso più grande essendo loro in una situazione di purezza del cuore.
Ecco perché riescono a capirci fino in fondo e riescono a capire fino in fondo il nostro abisso.
Sperimentano quello che tutti noi viviamo.
È giusto allora pensare che Dio abbia voluto fare un dono enorme alla chiesa concedendo a Maria di essere la prima a cui si potesse adempiere le promesse di eternità.
L'Assunzione al cielo di Maria fa sì che, attraverso una mentalità molto ebraica, Maria venisse identificata con il titolo di Regina.
Perché Maria con l'assunzione al cielo diviene regina del cielo e della terra ?
Perché lei è la madre di Gesù.
Nella cultura ebraica la regina non era la moglie del re bensì la madre s diventare regina. Quando un sovrano saliva al trono automaticamente sua madre diveniva regina.
Nel momento in cui Cristo è re dell'universo ecco che abbiamo Maria come regina.
Capite che in questo titolo non c'è merito personale. Come ho già avuto modo di dire in passato il titolo più importante di Maria non è “regina” bensì “madre”.
Maria dicevamo che è la primizia, ma non è l'eccezione!
Con Maria l'intera chiesa è assunta in cielo e quindi anche ciascuno di noi. Il cielo, il regno dei cieli, non è dopo la morte bensì comincia oggi durante la nostra vita mortale. Esattamente come Maria siamo chiamati a scegliere, siamo chiamati a vivere e siamo chiamati a trafficare con gli insegnamenti del Vangelo.
Concludo ricordando, a me stesso e a voi, di non spiritualizzare questa festa. Nessun insegnamento di Cristo, nessuna festa e nessun mistero va spiritualizzato perché la vita di Cristo è stata una vita concreta. Se la vita di Cristo è stata una vita concreta la nostra non può essere da meno.
Che Maria, Assunta in cielo Madre di Misericordia, ci aiuti nella battaglia spirituale contro noi stessi e ci aiuti a essere cristiani della concretezza.
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