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Assunzione di Maria al Cielo Anno B

  • Immagine del redattore: Gabriele Semeraro
    Gabriele Semeraro
  • 14 ago 2021
  • Tempo di lettura: 5 min

Non è facile mettersi in ascolto di questa verità di fede professata dalla Chiesa perché è uno di quei rari casi in cui essa, apparentemente, non è fondata sul testo evangelico.

Ci sono alcune feste, alcune preghiere tradizionali che recitiamo spesso (ad esempio l'eterno riposo), alcuni nomi di Santi e alcune verità di fede che si fondano o su testi apocrifi oppure su tradizioni antiche.

Vi dicevo che seppur è vero che apparentemente questa festa non è biblicamente fondabile, questa verità di fede è creduta da tempi immemori nella Santa Chiesa. Le due grandi tradizioni delle Chiese antiche, quella Cattolica e quella Ortodossa, ne attestano la veridicità.

Se è vero che noi cattolici sottolineiamo di più il legame con il mistero della Resurrezione di Cristo, perché di questo si tratta, cioè della prima essere umana che può godere della Resurrezione del corpo nel Regno dei Cieli, la tradizione Ortodossa sottolinea la dimensione della morte come differente dalla nostra.

Gli Ortodossi credono e professano la Dormizione di Maria, cioè credono che al momento della morte Maria sia passata attraverso un sonno pacifico.

Colei che ha detto sì all'angelo, colei che si è mantenuta discepola fedele di Gesù, colei che si è presa cura della Chiesa dopo l'Ascensione al Cielo del Figlio... Maria per grazia speciale gode da subito di poter stare nel Regno dei Cieli con il proprio corpo attraversando l'esperienza della morte nel sonno.

Paolo oggi è chiaro "Come infatti in Adamo tutti muoiono, così in Cristo tutti riceveranno la vita. Ognuno però al suo posto".

C'è una gerarchia necessaria per la nostra salvezza e per il nostro bene.

Bisogna tuttavia sottolineare che l'Assunzione al Cielo di Maria non è un atto dovuto da parte di Dio, ma grazia a servizio del Popolo credente.

Tutta la vita di Maria e costellata di piccole grazie, ma anche di tanta fatica umana.

Alla discepola fedele che si è messa a servizio dell'opera di Dio, dice il Vangelo di oggi "In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda", colei che senza indugio si è messa a servizio, colei che ha seguito Gesù anche nei momenti più incomprensibili della sua vita, colei che è restata sotto la croce, colei che ha accompagnato la Chiesa primitiva... proprio lei è stata portata in cielo in anima e corpo perché da lì potesse ancora servire il popolo di Dio.

E a noi? Perché per noi è importante ricordare l'Assunta? Che ricaduta ha la festa di oggi nella nostra vita?

Lo stile di Cristo e lo stile di Maria sono simili seppur profondamente diversi. Il Cristo ha chiaro cosa sta affrontando e vivendo, ha chiaro per chi lo fa e perché.

Maria non è in questa condizione... Maria è come noi: incerta, senza risposte, fragile e in ricerca. È importante demitizzare la figura di Maria non per mancarle di rispetto, ma anche perché rischieremmo di privarla del ruolo di modello raggiungibile e imitabile!

Proviamo allora a guardare alla vita di Maria, per quello che ci dicono i dati biblici, e troveremo uno stile particolare di discepolato concreto e quotidiano.

Maria è colei che vive la dimensione familiare con fiducia lasciandosi sorprendere e affidandosi a Dio. Non ha paura di chiedere i perché delle cose... All'Angelo domanda "come avverrà questo?", a Gesù nel tempio chiederà "perché hai fatto questo?", ecc…

A Cana si dimostra come una persona attenta ai bisogni degli amici e arriva a chiedere, a imporre, a Gesù un'azione concreta e miracolosa.

Spesso segue Gesù nei suoi spostamenti e davanti al rifiuto di incontrarla, quando Gesù dice "Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli? Chiunque fa la volontà del Padre mio è per me fratello, sorella e madre", davanti a quel rifiuto lei si pone in ascolto e continua a seguirlo. Quanti "no" alle nostre preghiere...

Sotto la croce, nel dolore, un dolore incomprensibile, tipico dell'esperienza della morte di un caro, sotto la croce lei sta! Non fugge... sta in quel dolore e sta confortare il figlio naturale che muore e Giovanni il discepolo.

Ancora nel Cenacolo prega e sta con gli amici di Gesù, la sua presenza silenziosa conforta la chiesa.

In breve ho fatto qualche accenno a uno stile evidente di sequela e di servizio di Maria che per forza non deve essere il nostro al 100%, ma resta uno stile importante da acquisire nei suoi tratti fondamentali.

La tentazione potrebbe essere quella di trasformare Maria, come è avvenuto in passato, in una macchietta e in un modello femminile represso. Magari un modello da proporre alle donne per incasellarle e dominarle, per non dare loro spazio.

No, Maria è un modello per tutti proprio nei tratti che abbiamo visto oggi e nessuno è esentato dal vivere la sequela, la mitezza nella vita concreta, l'attenzione alle persone che hanno bisogno, la gentilezza, la preghiera e l'accoglienza di tutti senza "se" e senza "ma".

Il discepolo e la discepola di Gesù sono persone concrete... Maria rappresenta oggi la promessa, per ciascuno di noi, che alla fine dei tempi riavremo il nostro corpo davanti a Dio. Se sapremo essere oggi, qui, concretamente, persone unificate... persone che non distinguono tra vita di fede e vita quotidiana, persone che vivono Cristo nel quotidiano, nella vita fuori da queste quattro mura, allora saremo unificati davanti a Dio in anima e corpo.

Maria è la nostra promessa e la nostra garanzia di poter risorgere veramente in una vita senza fine.

Dobbiamo tornare alla dimensione concreta della Parola di Dio, alla dimensione concreta delle feste che ci vengono proposte, alla concretezza di una fede che è reale e quotidiana, che non si limita a pochi inutili riti domenicali e a devozioni poco cristiane.

L'altare e la tavola in sala da pranzo, la preghiera e la vita politica, la comunione e la gentilezza nel vivere fuori dalla chiesa, la Carità ecclesiale e la gentilezza nei rapporti quotidiani. Torniamo a unificazione della vita altrimenti non potremo mai capire e vivere appieno la resurrezione di Cristo e l'assunzione in cielo di Maria. Saremo cristiani superstiziosi e in preda ad assurde fantasia se non recuperiamo la dimensione della vita concreta, quotidiana e puntuale vissuta sia da Gesù che da sua madre.

Un grande, teologo Bonhoeffer, diceva che il Cristiano è colui che ha la testa in cielo e due piedi ben radicati sulla terra.

Il nostro sguardo deve puntare al cielo senza perdere il contatto con la realtà, con i fratelli e le sorelle, con le necessità reali, le fragilità e i peccati.





Madre, insegnaci ad avere lo sguardo rivolto all'eternità senza mai dimenticare il nostro mondo. Aiutaci a schierarci con gli umili, a indignarci per il male, a combattere con forza e senza rabbia, insegnaci a riconoscere le grandi cose che Dio compie nella nostra vita, a vedere la sua misericordia intorno a noi, aiutaci a lodarlo tanto con i gesti quanto con le parole.

Insegnaci la via della pazienza e dell'umiltà, della mitezza e della gratitudine, della gratuita e della gentilezza, della purezza e della generosità.

Aiutaci a sviluppare la capacità di meravigliarci dei doni di Dio, aiutaci a sviluppare il senso di stupore e di sorpresa per ogni dono che scopriamo lungo il nostro cammino. Che la nostra vita sia un canto del Magnificat al Signore: ieri, oggi e per sempre. Amen

 
 
 

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