top of page
Cerca

Battesimo del Signore

  • Immagine del redattore: Gabriele Semeraro
    Gabriele Semeraro
  • 7 gen 2023
  • Tempo di lettura: 4 min

Cosa significa la parola "battesimo"?

"Battesimo" significa "immersione". È l'atto di entrare nell'acqua con tutto il corpo provando la sensazione di apnea per poi riemergere dalle acque per cercare un respiro vitale nuovo.

Gesù ha bisogno di un respiro nuovo o di una vita differente? No! Eppure sceglie di condividere questa esperienza con noi e come noi.

Dobbiamo poi ricordare che il Battesimo di Giovanni è simbolico e rappresenta il desiderio di cambiare la propria vita: è un Battesimo di conversione. 

Il Battesimo delle chiese è un battesimo di Redenzione.

Questo significa che il battesimo di Giovanni è simbolico mentre quello cristiano, pur mantenendo la carica simbolica, realizza subito ciò che promette e cioè: perdono dei peccati, trasformazione in figli/e di Dio, annessione alla Chiesa e ci rende casa spirituale di Dio.

Esistono poi diversi tipi di battesimo: quello di Giovanni per la conversione, quello cristiano per la redenzione, quello di desiderio o di sangue tipico dei martiri e quello dei morti (di cui si accenna nel nuovo testamento, ma del quale non sappiamo cosa sia).

Per chi è il battesimo?

Sembra una domanda scontata, ma non lo è! Pietro e Paolo saranno tra i primi a dire che è un dono per tutti.

"In verità sto rendendomi conto - dice Pietro - che Dio non fa preferenza di persone, ma accoglie chi lo teme e pratica la giustizia, a qualunque nazione appartenga".

Temere Dio e praticare la giustizia sono le due cose essenziali per poter ricevere il battesimo. Queste cose non sono cose che possono fare i bambini i quali non hanno né le categorie né le capacità, ma è roba da adulti.

Vedete… il battesimo è una questione seria.

Lungi da me contestare la pratica successiva all'era apostolica del battesimo dei bambini, ma ha poco senso e ha generato parte dello sfacelo che si vive in quasi tutte le chiese cristiane oggi.

L'errore è stato quello di trasformare il sacramento in qualcosa di abitudinario, quasi obbligatorio, ma spesso privato dei contenuti di fede e soprattutto dimenticando che il battesimo richiede una forma di vita adulta e consapevole.

La comunità apostolica dava il battesimo agli adulti perché erano gli unici a poter intraprendere un cammino consapevole.

Questo vuol dire che c'era un primato della testimonianza di vita, da parte di chi era già battezzato, nei luoghi ordinari della vita.

I pagani erano attratti più dalla testimonianza che dalla "dottrina" o dai riti (peraltro molto simili a riti misterici che loro conoscevano bene).

Io personalmente credo che dovremmo tornare a questa dimensione di fede adulta uscendo da questa continua infantilizzazione della fede e della liturgia.

La comunità reale di una parrocchia non è data da quanti bambini/e o ragazzi/e abbiamo nei giorni di catechismo, ma dagli adulti consapevoli che vivono la testimonianza di vita e la liturgia ogni giorno, ogni settimana. 

Le nostre azioni pastorali devono guardare di più agli adulti e alle famiglie che di conseguenza aiuteranno i propri giovani a crescere cristianamente in famiglia, fuori e con l'ausilio di strumenti quale ad esempio il catechismo. 

Ogni giorno possiamo ritrovare ciò che c'è stato dato in dono nel battesimo.

Quando si ama non si ama ad intermittenza, ad orari e a momenti. Nella vita quando si ama lo si fa sia che si vada d'accordo sia che si stia litigando, sia quando si è nella ricchezza sia quando si è poveri e senza lavoro, sia quando si sta bene sia quando si sta male. Perché per la vita credente deve essere diverso? 

Amiamo e dialoghiamo con la nostra famiglia solo nei giorni di festa? Frequentiamo casa solo se stiamo male o abbiamo bisogno di qualcosa?

Perché per Cristo e la sua chiesa deve essere diverso? Perché?

Perché abbiamo giorni in cui la chiesa è piena e giorni in cui è quasi vuota? Perché si è fuori dalla logica di una fede scelta, matura, vissuta e che è amore.

Se speriamo che il catechismo o le nostre tradizioni risolvano la questione della consapevolezza e della scelta di fede allora non abbiamo capito niente. Il catechismo e le devozioni sono il luogo in cui noi e i nostri figli possiamo sperimentare la vita di fede, ma la vita di fede la apprendiamo da adulti che in famiglia hanno fatto quella scelta e vivono in un certo modo.

Noi siamo molto bravi negli esercizi di fede teorica, nelle catechesi, nelle discussioni di stampo e linguaggio religioso, nel rendere gradevoli e infantili le forme liturgiche, ma poi c'è veramente poca concretezza in tutto questo sistema pseudo religioso… e lo vediamo anche attraverso le domeniche ordinarie quando non ci sono grandi eventi che radunano i nostri giovani.

Nei giorni scorsi una giornalista, Michela Murgia, ha intitolato un suo articolo in questo modo "I cattolici amano un dio bambino perché rifiutano la complessità".

Al di là di una sciocchezza sparata senza conoscere minimamente la complessità della storia di Gesù… lancia però un grande segnale di allarme e denuncia qualcosa che in fondo è vera per molti dei cristiani medi.

Il Natale non è il centro della fede come non lo è l'Epifania, ma il punto centrale è la passione e la Pasqua di Gesù. Perché a Natale c'è tutto questo movimento tradizionale fatto di luci, colori, rappresentazioni e canti? Perché è il punto della fede infantile che emerge!

L'apice della fede però è la croce e la resurrezione!

L'epifania più alta di Dio non è la nascita di Gesù, ma l'urlo di Gesù dalla Croce quando dice "Dio mio Dio mio perché mi hai abbandonato?"

Il modello della manifestazione suprema è il momento più buio e tragico della vita del Signore. Una fede così può essere assunta solo da adulti e ha conseguenze pratiche molto concrete e quotidiane.

Chiediamo al Signore di mantenere la freschezza e la gioia infantile di questi giorni senza però che la nostra fede diventi una roba da bambini sciocchi. L'adultità spirituale deve essere un punto centrale del nostro percorso umano e di fede senza il quale non si può mantenere fresca la dimensione della fanciullezza spirituale. Le due tentazioni della fede oggi sono l'infantilismo spirituale e l'adultità seriosa priva di prospettiva. 

Il battesimo del Signore ci dice invece che dobbiamo assumere l'adultità spirituale bella che vive una dimensione di fanciullezza gioviale, ma ricordandoci che il momento più alto è la croce con la resurrezione.

 
 
 

Comments


  • Facebook personale
  • Gruppo Facebook
  • Instagram profilo personale
  • Pinterest
  • Instagram Icona sociale
  • YouTube Icona sociale
  • Tumblr Social Icon
  • Twitter Clean
bottom of page