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BATTESIMO DEL SIGNORE - ANNO C

  • Immagine del redattore: Gabriele Semeraro
    Gabriele Semeraro
  • 8 gen 2022
  • Tempo di lettura: 3 min

Siamo giunti all'ultima festività legata al Natale e cioè il Battesimo del Signore.

Giovedì dicevo che anche la festa di oggi ricade tra le 5 narrazioni che noi cristiani chiamano "Epifania" cioè manifestazione.

Ricordiamo i cinque momenti centrali nella vita di Gesù:

  1. Il Natale;

  2. L'Epifania;

  3. Il Battesimo di Gesù;

  4. Le nozze di Cana;

  5. Il centurione che riconosce il Figlio di Dio in Gesù che muore.

Perché è importante ricordare proprio la festa di oggi, il battesimo di Gesù? Il battesimo che riceve Gesù è profondamente diverso dal nostro, ma allo stesso tempo né è, in qualche modo, il fondamento.

Giovanni amministra un battesimo penitenziale che non ha carattere sacramentale, ma è un battesimo di conversione dei peccati, potremmo definirlo un bagno rituale che manifesta un desiderio di cambiamento, un impegno unilaterale della persona per allinearsi a Dio.

Gesù, che non ha bisogno di essere purificato essendo lui senza peccato, sceglie simbolicamente di unirsi ai peccatori e di compiere questo rito esteriore.

Compie un'azione concreta e compiendola la trasforma in qualcosa di diverso.

Entrando nell'acqua la purifica e quell'acqua è in grado di purificare noi e rendere noi simili a lui, non simbolicamente, ma realmente simili a Lui.

L'azione, unitamente alla preghiera che segue, modifica quella realtà da rituale a sacramento reale.

Dice il Vangelo "Ed ecco, mentre tutto il popolo veniva battezzato e Gesù, ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì e discese sopra di lui lo Spirito Santo in forma corporea, come una colomba, e venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento»".

Potremmo dire che se è vero che la grazia precede l'azione, almeno a livello di ispirazione, di fatto l'azione conduce alla grazia.

Non esiste preghiera senza azione e non esiste azione che non sia ispirata dalla preghiera… dallo Spirito!

Ecco perché è assurdo che uno possa dire di avere fede in Gesù Cristo senza la chiesa, senza la preghiera, i sacramenti e la messa… come è impossibile dire di avere fede solo perché si prega e viene a messa, ma senza una vita coerente e di carità!

È come dire che nel battesimo ogni azione umana diviene spirituale e ogni movimento spirituale si incarna autenticamente nella nostra umanità.

Questo processo fa sì che la liturgia che si celebra in chiesa non sia limitata allo spazio sacro, ma si estende anche al posto di lavoro, ai nostri impegni di ogni giorno, in ogni ambiente della vita... come ci ricorda anche il Concilio Vaticano II nella Lumen Gentium al n. 32: "come cristiani dobbiamo essere impegnati nella vita quotidiana, nello studio, nel lavoro, nella famiglia, nella politica e nella società".

Un elemento però fondamentale è quello della contemplazione come stile del cuore e come sguardo della vita.

Guardare a tutto quello che ci accade aperti alla possibilità che Dio si renda presente proprio li, li nell'elemento più apparentemente profano.

La preghiera diviene allora quello spazio di contemplazione in cui è possibile vedere i miracoli della vita.

Nella preghiera, dice il testo, "si aprì il cielo". La preghiera apre l'uomo a ciò che va oltre la dimensione terrena e fa sì che il cielo e la terra possano interagire.

"Discese su di Lui lo Spirito Santo".

La preghiera apre alla possibilità di vedere l'agire di Dio nel nostro quotidiano, in quello che già viviamo.

La preghiera e l'amore concreto vanno sempre di pari passo: l'amore cristiano e la preghiera autentica non sono mai teorici, disincarnati, solo parole. O l'amore si fa carne, concretezza, oppure non è amore! Sono cavolate, discorsi, teologie vuote...

Il battesimo di Gesù è l'ennesima Epifania di un Dio concreto che sovverte gli schemi e le regole.

Perché siamo qui? Per la messa, per essere a posto con i precetti, per essere buoni cristiani, per farci santi insieme? Per imparare lo stile di vita e di preghiera di Gesù? Se la risposta è "si" dobbiamo essere consapevoli che siamo lontanissimi dal Signore e siamo nel posto sbagliato.

Se invece abbiamo scelto Gesù non come primo, ma unico della nostra vita… la festa di oggi ci trasformerà!

L'epifania ci pone davanti a una scelta decisiva cioè dove mettere Gesù nella nostra vita se al primo posto, in mezzo, all'ultimo posto oppure occupa l'unico posto fondamentale che merita. Questo trasforma tutto… tutto...





Rendici figli realmente

realmente fratelli e sorelle di Gesù!

Che la preghiera non sia meccanica, ma spazio di affetti,

spazio di silenzio e contemplazione,

uno sguardo del cuore sulla vita.

Che la nostra vita

manifesti a tutti che sei nostro amico,

che sei all'unico posto fondamentale.

Amen.

 
 
 

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