Commento domenica delle Palme
- Gabriele Semeraro
- 28 mar 2021
- Tempo di lettura: 3 min
Domenica delle Palme
Anno B
Oggi e la domenica delle Palme, o sarebbe meglio dire, la domenica dell'ingresso di Gesù a Gerusalemme. Con la liturgia di oggi comincia la settimana Santa, la settimana delle settimane, modello di ogni settimana cristiana e periodo centrale dell'anno liturgico.
È utile avere questi riferimenti perché quando si parla dell' ascolto della Parola di Dio, dobbiamo metterci necessariamente all'interno del contesto liturgico, perché una cosa è leggere la Parola di Dio privatamente, o leggerla e studiarla, un'altra cosa e leggerla all'interno della liturgia, perché la liturgia della chiesa, quando proclamiamo la Parola di Dio, ci introduce anche al significato che la parola ci vuole indicare.
Entrando in questa festa, entriamo nella Settimana Santa, meditando giorno per giorno la Pasqua di Cristo, il Messia di Israele e il nostro Salvatore.
Sappiamo bene come questa festa delle Palme sia una delle più sentite in Italia, si va a messa, si portano gli ulivi a benedire, e insomma, è un giorno di festa e di gioia… anche quest'anno, nonostante il covid, è un giorno di gioia perché a differenza dell'anno passato possiamo essere presenti a questa festa fisicamente.
Vorrei soffermarmi proprio sui due temi della gioia e della festa. Non sono cose da sottovalutare soprattutto nel tempo che stiamo vivendo.
Quando Gesù entra a Gerusalemme ascoltiamo l'osanna del Popolo, quella gioia che lo accompagna, e siamo come introdotti in quella grande festa di popolo.
Gesù non cancella quella gioia e quella festa semplicemente perché sa che quelle persone lo tradiranno, ma cerca di dar loro un significato. Perché dobbiamo fare festa? Perché è una giornata di gioia?
Che significato ha "Osanna al figlio di Davide", quell'accoglierlo come il liberatore e salvatore?
Oggi Gesù si presenta davvero come il messia, come il nuovo Davide, che entra in Gerusalemme portando salvezza... ma non la salvezza politica, sociale e materiale che ci aspettava in Israele. No, no, è una salvezza profonda, per cui la gioia immensa può essere veramente irrefrenabile.
Non possiamo non essere contenti oggi, perché oggi si manifesta a noi il servo sofferente del Signore, colui che viene a salvarci e a liberarci dalla nostra condizione di peccato cioè da tutto ciò che ci costringe, tutto ciò che ci impedisce di voler bene e di stare bene con gli altri. Il re dell'amore ci porta ad amare.
Quando tu ti senti amato da una persona che ti ama per prima, quando tu capisci, percepisci il perdono da parte di colui verso il quale hai commesso una marea di errori, tanto che non hai nemmeno il coraggio di chiedere tu il perdono, ma quella persona ti perdona per prima senza che tu glielo chieda, Beh è inevitabile urlare: "Osanna al figlio di Davide".
Dobbiamo stare attenti alla manipolazione del messaggio di Gesù. Troppo spesso abbiamo inteso la redenzione salvifica come risoluzione dei nostri problemi. Principalmente il Signore non è venuto a risolvere i nostri problemi, a risolversi le malattie e la mancanza di lavoro, non è venuto a stravolgere le leggi di natura rispetto al covid e alla morte che può colpire chiunque... è venuto a salvare la nostra esistenza eterna, ci è venuto a salvare a livello esistenziale e per farlo ci rivela che l'unico modo è vivere nell'amore. Dobbiamo rendere sacri noi stessi e già altri. Cosa vuol dire rendere sacro?
Rendere sacro vuol dire amare, sempre. Avere un atteggiamento di benevolenza, sempre.
Sacrificarsi, cioè rendersi sacro, non vuol dire sacrificare l'altro, ma vuol dire essere capaci noi di amare fino alle estreme conseguenze, perché Gesù è l'amore, Gesù è il dono di Dio fatto persona, è lui il nuovo Davide che porta la libertà, è colui che ci infonde non semplicemente un messaggio di vita, ma è vita, la vita vera, il vero dono, il cammino attraverso il quale anche noi possiamo entrare nella Gerusalemme del cuore e finalmente liberarci da tutte le forme di schiavitù che ci distruggono e ci rendono meno belli agli occhi di Dio e dei fratelli.
Tutto questo si può fare attraverso il sacrificarsi, cioè il rendersi sacro e l'unico modo per rendersi sacro è cercare di non trattenere nulla per noi stessi, ma fare come Gesù cioè donarci per amore.
Non è semplice, non è facile e non è scontato... Ma pensate veramente che sia stato più facile per Gesù e per la sua umanità?
Cristo Gesù, fa che noi non siamo così superficiale da benedirti con le labbra e rinnegarsi con la vita, così stupidi da crederci cristiani mentre ci comportiamo da pagani, così bugiardi da parlare in un modo e agire nel modo opposto, così falsi da cambiare atteggiamento quando ci fa comodo. Perché? Perché abbiamo paura, non ne abbiamo voglia, dobbiamo esporci, preferiamo il quieto vivere, le cose si mettono male e non ci conviene. Possa la tua croce aprire il nostro cuore, rischiarare le tenebre del tradimento e del peccato; possa la nostra bocca proclamare sempre la verità e l'amore sincero nella tua lode. Così sia.
Osanna al figlio di Davide, Osanna al nostro salvatore!
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