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Domenica delle Palme anno C

  • Immagine del redattore: Gabriele Semeraro
    Gabriele Semeraro
  • 12 apr
  • Tempo di lettura: 3 min

Per tutta la Quaresima abbiamo riflettuto sul tema “ancorati al tuo amore” e lo abbiamo declinato ogni settimana in un modo differente. Ora siamo arrivati alla domenica delle Palme e abbiamo udito, nel vangelo, quali sono i fondamenti dell'amore di Dio.

Un giorno Gesù lo espresse con le parole ”nessuno ha un amore più grande di questo, dare la vita per i propri amici”.

Gesù si è dato in tutti i modi in cui poteva darsi: nell'esperienza della vita quotidiana, nella relazione con parenti e amici, nella predicazione, nella carità e ora dando letteralmente la vita.

Il Signore non è un masochista bensì vuole dare la sua vita perché noi scopriamo la nostra.

Il tradimento di Pietro, il tradimento di Giuda e tutti i tradimenti nostri sono nulla rispetto al suo dare la propria vita per noi.

Non c'è nulla che possiamo fare perché Gesù cambi idea su di noi: nulla di nulla!

Gesù entra in Gerusalemme osannato dalle folle come un sovrano qualunque e ne esce come il re Crocifisso.

Non è obbligato a fare ciò che fa, nessuno lo costringe, è lui che sceglie di donare la propria libertà e la propria vita per tutti.

Un giorno Gesù, nel Vangelo di Giovanni, pregò in questo modo: “Non prego solo per questi, ma anche per quelli che per la loro parola crederanno in me; perché tutti siano una sola cosa. Come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch'essi in noi una cosa sola, perché il mondo creda che tu mi hai mandato”.

Si tratta del testamento di Gesù su cui si fonda tutto ciò che è avvenuto nel Vangelo di oggi. Gesù guarda il mondo per quello che è, ma sceglie ugualmente di dare tutto.

Potremmo dire che ha considerato come dono del Padre l'umanità, la nostra umanità. 

I cristiani sono chiamati a guardarsi con lo stesso sguardo d'amore e di stima…

Vi domando: siamo un dono gli uni per gli altri? 

Guardatevi intorno, guardate negli occhi chi vi sta seduto accanto e domandatevi: sarei disposto a dare la mia vita per questa persona?

La vita cristiana non richiede nulla di meno! Dare la vita gli uni per gli altri!

Non è detto che saremo chiamati a farci uccidere, ma siamo chiamati a dare tutta la nostra vita gli uni per gli altri cioè a dare tutto quello che possiamo gli uni per gli altri.

Una grande Santa, non ancora canonizzata, dei nostri giorni propone proprio questa via chiamandola via dell'Unità.

Chiara Lubich mette a fondamento della spiritualità del proprio gruppo quella che è la chiamata fondamentale di ogni cristiano: dare la vita per gli altri perché si realizzi il testamento di Gesù e il sacrificio della Croce sia portato a compimento.

Chiara non è un prete e non è una suora, è una laica che intuisce la grandezza della missione che è stata affidata a ciascuno di noi.

Quando ero ragazzo, ma forse anche da prete, chiamavo questa domenica “la domenica delle salme”, volete sapere perché?

Perché in questa domenica tutti vengono in chiesa a prendere “la palma magica”, “il porta fortuna” e spesso ci sono facce da funerale.

Anche gente che non si vede mai oggi è qui, ne siamo contenti, ma mi domando se l'atteggiamento del cuore è quello giusto.

Questa dovrebbe essere una domenica di festa anche se una festa amara perché già assapora il tema della morte e della sofferenza di Cristo, ma una festa che già profuma di resurrezione.

Facciamo in modo che questa non sia “la domenica delle salme”, ma un'occasione per iniziare a vivere da risorti cioè da persone che sono in grado di riconoscere nell'altro accanto a sé un dono e che sanno che questo dono richiede il dono della propria vita.

La radicalità del Vangelo pretende questo dalla nostra vita, qualcosa di meno sarebbe uno sputare in faccia nuovamente a Gesù.

Ora è tempo di viverlo, diventa creativo/a e concreto/a nel dono della tua vita.

 
 
 

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