Domenica di Pasqua 2022
- Gabriele Semeraro
- 17 apr 2022
- Tempo di lettura: 3 min

Siamo giunti finalmente alla grande festa di Pasqua.
Cos'è la Pasqua? La Pasqua è l'annuncio che la morte, il male e la disperazione esistenziale non sono l'ultima parola sulla vita, sulla nostra vita personale.
La Pasqua prima che essere testimonianza è esperienza, esperienza di una novità inaspettata e che passa attraverso le situazioni e le persone meno probabili.
Dopo la morte in croce di Gesù cosa c'è di meno probabile del trovare la tomba vuota, cosa c'è di meno probabile di credere che possa esserci qualcosa di diverso da un cadavere in quella tomba?
Nello sconcerto e nella confusione del mattino di Pasqua, sconcerto misto a disperazione per qualcosa che è apparentemente negativo, l'apparente trafugazione di un corpo, cosa c'è di meno probabile dell'annuncio della Risurrezione? Cosa c'è di meno probabile, per i tempi di Gesù, che questo primo annuncio passi proprio attraverso delle donne?
L'annuncio della Risurrezione non avviene in primo luogo ai discepoli, ma a coloro che hanno servito il Signore nel silenzio, coloro che hanno permesso a Gesù e hai suoi di sopravvivere senza lavorare, il primo annuncio è proprio per le donne capeggiata da Maria Maddalena che diventano le Apostole degli Apostoli, per dirla all'orientale Apostole pari agli Apostoli.
Da subito nasceranno fraintendimenti e contraddizioni da coloro che ascolteranno l'annuncio perché esso sovverte le leggi di natura, le gerarchie e sovverte ogni regola.
Dobbiamo lasciarci sorprendere dalla novità della Pasqua perché se è vero che essa è avvenuta una volta per tutte, è anche vero che essa avviene puntualmente per noi ogni giorno se permettiamo al Signore di risorgere nella nostra vita, se gli permettiamo di sorprenderci e di turbare i nostri schemi.
Per ragioni diverse e per situazioni contingenti siamo tutti più appesantiti è più imbruttiti…
Ci siamo ripetuti che dalla pandemia ne saremmo usciti migliori, ma non è vero perché non è l'esperienza della morte che ci rende migliori… è l'esperienza di essere capaci di qualcosa di nuovo.
È Gesù che ci rende migliori, è l'esperienza di una fede che si fa vita e di una vita che si fa fede. È inutile pregare per un mondo migliore, per la pace, è inutile pregare per essere più pazienti, per essere più buoni, ecc… se poi noi in prima persona non ci adoperiamo per diventare quello che chiediamo! Se non siamo aperti alla possibilità di un cambio reale a partire da noi stessi, la preghiera è inutile e la Pasqua è inutile.
Questo è il vero e grande fallimento del cristianesimo e della nostra vita cioè vivere di false speranze perché siamo spesso incapaci di cogliere e di accogliere la novità di una Resurrezione che deve cominciare per noi.
Se non ci mettiamo in cammino e in ricerca non avremo mai la possibilità di incontrare il Risorto e le nostre preghiere saranno inutili.
Questo è uno dei motivi per cui in me si genera sempre un certo prurito, un certo fastidio, davanti alle forme ecclesiali e religiose eccessivamente rigide e formali. Se il Natale, se la Pasqua, se la festa patronale o qualunque altra ricorrenza religiosa restano una questione di tradizione, ma non sono luoghi vivi dove ci si incontra tra i fratelli e le sorelle e con Cristo, sono cose orribilmente inutili e vuote. Anche la Pasqua!
Se la fede e la vita non si toccano, non si incontrano, se non abbiamo un incontro personale con Cristo Risorto allora non c'è nessuna esperienza pasquale per noi.
Mi colpisce molto che dopo essere apparso alle donne Gesù inizia ad incontrare personalmente i suoi amici. Loro non lo riconoscono perché accecati dalle evidenza della morte e incapaci di vedere quella novità, ma c'è un incontro.
Quell'incontro deve avvenire anche per noi ed avviene nei luoghi della vita più che in chiesa. Vi domando e mi domando: dove abbiamo incontrato Gesù? Lo abbiamo incontrato realmente? Ci siamo lasciati sorprendere?
Altrimenti la Pasqua è una tradizione vuota, una favola.
Domandiamoci seriamente se c'è stato un incontro con Gesù e se questo sta trasformando realmente la nostra vita personale e comunitaria. Facciamo memoria, scambiamo nel passato, Guardiamo il nostro presente e verifichiamo se è abitato da questo meraviglioso incontro che sovvertire le regole, fa saltare schemi e gerarchie.
Comments