Domenica di Pasqua Messa principale
- Gabriele Semeraro
- 30 mar 2024
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 31 mar 2024

Cristo è Risorto, veramente è Risorto!
Questo è il grande annuncio che emerge alla fine del grande triduo del silenzio e della morte. Cristo risorge le nostre vite con lui e ogni forza oscura che abita la nostra vita viene ricacciata negli inferi.
La cosa sconvolgente del nostro tempo è proprio che abbiamo perso lo stupore della tomba vuota e abbiamo iniziato a considerare questo primo annuncio Pasquale come qualcosa di ovvio e scontato, ma forse irreale.
Eppure la nostra fede si basa sulla testimonianza di una donna, Apostola degli Apostoli, la quale ha scelto di testimoniare il Risorto.
Lei che era l'ultima, lei che era considerata peccatrice e impura, diviene la più grande degli Apostoli.
Maria Maddalena si lascia mettere in discussione, si apre alla possibilità di cambiare e diviene la prima degli Apostoli.
Noi cristiani di oggi spesso non siamo disposti a fare questo, ma preferiamo rinchiuderci nei nostri dubbi e paure, preferiamo la rigidità e norme ormai morte alla freschezza del Risorto che ci dice come incontrarlo oggi.
Pietro e Giovanni, immagine della chiesa istituzione e della chiesa carismatica, corrono a verificare rimanendo però disorientati. Disorientati da qualcosa di nuovo che presto cambierà per l'ennesima volta la loro vita.
Noi abbiamo bisogno di tornare ad essere la comunità che si lascia guidare da Maria Maddalena… una comunità fragile che ha una storia di dolore e fatica, che senza alcun merito viene accolta e guarita da Cristo, ma che soprattutto si lascia sorprendere da qualcosa che è impossibile: la Risurrezione.
La resurrezione non è solo il fatto che noi riavremo il nostro corpo alla fine dei tempi, ma rappresenta un modo di vivere oggi e di vivere come testimoni di bellezza.
La bellezza di un Cristo che accoglie tutti a prescindere dal colore della pelle, dell'appartenenza politica, dell'orientamento sessuale e delle proprie convinzioni su qualsiasi tema. Un Cristo che è venuto ed è risorto prima di tutto per chi ha bisogno di lui come avvenne duemila anni fa: per chi pratica l'aborto perché non vede altre soluzioni, per chi non ce la fa più a vivere e scegliere l'eutanasia, per coloro che vivono la situazione di malattia grave e incurabile, per chi perde il lavoro, ecc… insomma per tutti coloro che vivono un'umanità dolorosa e fragile.
La risurrezione avviene primariamente per queste categorie, per queste persone, per gli ultimi degli ultimi e che spesso sono tali a causa nostra.
A costo che qualcuno, fuori da questa chiesa e dentro, si stracci le vesti… Voglio urlare che Cristo è risorto per i fragili, per gli ultimi e per coloro che noi abbiamo escluso per qualsivoglia ragione.
Paradossalmente questo annuncio scandaloso genera la nostra risurrezione perché è l'occasione di far rinascere la nostra vita, la nostra mentalità e far morire definitivamente il nostro bigottismo e i nostri pregiudizi.
Torniamo ad essere più simili alla Maddalena che accetta tutto dal Signore e lo accetta senza condizioni nello stupore.
Negli apostoli non c'è mai bigottismo, non c'è mai esclusione, e quando c'è esclusione solitamente tornano sui loro passi per diventare inclusivi in Cristo.
Se accetteremo di farci mettere in discussione da qualcosa che ai nostri occhi è impossibile allora tutto ciò che a noi sembra oggi impossibile diviene possibile.
Non esisterà più né uomo né donna, né schiavo né libero, ma tutti saremo figli e figlie della stessa Madre Chiesa e amici di Gesù.
Cristo è risorto, veramente risorto!
Egli ci attende in Galilea!
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