top of page
Cerca

Festa di tutti i Santi

  • Immagine del redattore: Gabriele Semeraro
    Gabriele Semeraro
  • 1 nov 2024
  • Tempo di lettura: 7 min

Chi sono i santi?

Per capire chi sono i santi dobbiamo partire quasi dalla dimensione etimologica della parola "santo". Il santo è il totalmente altro.

Per eccellenza è Dio il totalmente altro e quindi il totalmente santo. Totalmente altro rispetto alla sua creazione, rispetto all'umanità, rispetto al male e rispetto a tutto ciò che esiste.

La sacra scrittura e il Vangelo dicono che il popolo di Dio è Santo perché Dio è Santo. In pratica ci viene detto che chi sceglie di seguire la via tracciata da Dio deve vivere in modo totalmente diverso rispetto agli altri popoli.

Israele considerava questa cosa come una chiamata ad una diversità che non diventava esempio per gli altri, ma diventava separazione degli altri.

Nell'ottica cristiana invece essere Santi significa fare quello che ha fatto la seconda persona di Dio: incarnarsi.

In quest'ottica Dio è Santo per eccellenza perché si mischia con la sua creazione pur restando totalmente altro rispetto alla sua creazione.

Capiamo bene allora che i Santi non sono semplicemente degli esseri umani che sono morti e che hanno avuto una vita eccellente, ma i santi sono tutti coloro che scelgono di percorrere lo stesso percorso di Cristo.

I santi che festeggiamo oggi sono i santi vivi cioè noi, i santi purganti cioè le anime del purgatorio e i santi che hanno già raggiunto l'unione con Dio cioè quelli del paradiso.

Oggi è la festa della chiesa!

Essere Santi ha poco a che fare allora con i molti rosari, con quelle forme un po' pietistiche da Santini dal collo storto e sicuramente non ha a che fare con l'idea di purezza.

Essere Santi è vivere come Gesù ha vissuto, attraversare il mondo con l'atteggiamento del cuore e delle mani che ha avuto Gesù stesso.

Una cosa che dico sempre è che i cristiani non dovrebbero sapere i comandamenti a memoria perché non sono quelli che guidano lo stile di una vita autenticamente cristiana.

I comandamenti sono una cosa da ebrei e sono una cosa per il mondo che è lontano da Gesù.

La nostra legge come credenti non sono i comandamenti bensì le Beatitudini.

Dovremmo imparare quelle a memoria e dovremmo capirne però profondamente il senso.

Oggi spendiamo un po' di tempo proprio sulle beatitudini.

Faremo un lavoro un po' lungo, ma estremamente utile… vedremo beatitudine per beatitudine e cercheremo di declinarle all'interno della nostra vita.

Vi dico subito che il primo che si viene a lamentarsi della lunghezza di questa omelia vedrà reazioni poco cristiane da parte mia. Impariamo a dare valore al tempo della messa come tempo anche di catechesi. Non siamo al supermercato della religione! Se avete fretta state a casa perché vuol dire che non avete tempo da dedicare né al culto, né alla fede né alla vostra spiritualità.

Oltretutto solitamente chi contesta la lunghezza della predica non ha ascoltato una parola della predica stessa. Lo ridico: non siamo al supermercato, se non ti interessa vai a casa.

“Beati i poveri in spirito,

perché di essi è il regno dei cieli”.

Chi sono i poveri in spirito? Sono le persone semplici dove per “semplici” non si intende ignoranti, ma che sanno stare davanti alla realtà per quello che è. La persona semplice non fa dietrologie, non vede il male sempre e ovunque, non vive di doppiezze e ama la trasparenza.

“Beati quelli che sono nel pianto,

perché saranno consolati”.

Come si può essere Beati, cioè felici, perché si è nel pianto? Questa beatitudine ci ricorda che nella vita ci sono esperienze di dolore, tutti le attraversiamo, sia credenti che non credenti. La beatitudine non sta nel fatto di essere nel pianto, ma di essere certi che c'è una consolazione in quel tempo di pianto. La consolazione prima di tutto arriva da Dio, ma anche dai fratelli e dalle sorelle che si faranno vicini al nostro dolore. Il nostro regalo, la nostra felicità, è questa relazione e questa vicinanza.

“Beati i miti,

perché avranno in eredità la terra”.

I miti sono coloro che hanno uno sguardo casto sulla realtà. Il mite accetta la realtà per quello che è, ma non la accetta in modo passivo bensì l'accoglie come parte di sé. Il mite è benevolente, affettuoso, ha uno sguardo di stima su tutto ciò che lo circonda e su tutte le persone che lo circondano.

“Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia,

perché saranno saziati”.

Quelli che hanno fame e sete di giustizia sono in una situazione terribile. Si tratta di persone che vivono soprusi sociali, economici, politici, giudiziari, ecc… 

La loro beatitudine è quella che, prima o poi, o di qua o di là, troveranno giustizia.

“Beati i misericordiosi,

perché troveranno misericordia”.

Questa beatitudine è diventata la più famosa dopo l'elezione di Papa Francesco. Misericordiosi sono coloro che hanno uno sguardo di benevolenza sugli altri restando molto esigenti con se stessi. Quando il Papa provò a spiegarlo disse ”Beati i misericordiosi perché saranno misericordiati”.

Un modo carino di dire che chi è soggetto attivo nella Misericordia diviene oggetto sovrabbondante di misericordia.

È un po' il filone del Vangelo in cui si dice “non giudicate e non sarete giudicati” oppure “perdonate e sarete perdonati”.

Tanto più sei capace di essere misericordioso tanto più riceverai Misericordia prima di tutto da Dio, ma anche dagli altri.

“Beati i puri di cuore,

perché vedranno Dio”.

I puri di cuore e i miti sono un po' della stessa categoria. Questa beatitudine però è molto vera e ha risvolti molto reali, molto quotidiani.

Una persona pura di cuore vede Dio ovunque nella sua vita… tanto nelle situazioni belle quanto in quelle spiacevoli.

Non si tratta di una beatitudine proiettata verso il paradiso, già qui si vede Dio.

“Beati gli operatori di pace,

perché saranno chiamati figli di Dio”.

Abbiamo bisogno di cristiani che siano veramente operatori di pace cioè persone capaci di mettere pace intorno a sé.

Ricordo che la pace non è assenza di conflitto bensì un atteggiamento del cuore, un modo di agire e un modo di approcciare la vita.

È inutile che tu sia in grado di mettere pace tra due persone se per primo non sai fare pace dentro di te.

Ribadisco la pace non è assenza di conflitto o di tensione.

Le persone che sanno vivere e promuovere la pace vera sono chiamate figli di Dio perché Dio è il Padre della Pace vera.

“Beati i perseguitati per la giustizia,

perché di essi è il regno dei cieli”.

I perseguitati per la giustizia sono coloro che soffrono di più. La giustizia non è giustiziasmo e a poco a che fare con la vendetta.

Troppo spesso noi siamo immersi in una cultura che ci insegna la giustizia giustizialista che pesa tutto sul bilancino.

Quando poi alcuni teologi, sacerdoti e fedeli mi parlano della Giustizia di Dio in modo giustizialista o giuridico… divento matto! Ci ricordiamo che la giustizia di Dio corrisponde alla sua misericordia?

La giustizia di Dio è la Misericordia!

Altrimenti davanti a Dio nessuno di noi è giusto, neppure i santi in paradiso e la Madonna.

Il fatto che la giustizia di Dio è la Misericordia non vuol dire che non ci sono conseguenze e non vuol dire che tutto è concesso.

“Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli”.

Un'altra beatitudine difficile… Come si fa a essere felice dell'odio che si riversa su di noi?

Nel nostro mondo c'è tanta confusione oggi, a volte è difficile capire il confine tra bene e male.

Quando predico la Misericordia di Dio, quando dico in chiesa che Dio è per tutti e in questi tutti ci metto le categorie più diseredate di oggi…

Quando mi trovo a dire e fare cose difficili e la gente riversa su di me il suo odio, come posso essere Beato?

Pensate quando alcune persone di fede predicano sull'accoglienza dei migranti, pensate a coloro che provano a vivere questa parola creando realtà associative, ecc… pensate che queste persone agiscano tutte solo per fini economici?

Ora pensate a noi preti che siamo attaccati dall'interno e dall'esterno a causa delle fragilità di alcuni di noi e del peccato grave di alcuni di noi… Ecco vi garantisco che è difficile essere beati.

Nell'ultimo periodo che ho fatto a Finalborgo c'è stato il caso di un sacerdote pedofilo che collaborava con la nostra parrocchia. La gente mi ha visto in giro con questa persona prima che saltasse fuori la verità, ha visto me e il parroco collaborare con la comunità di questa persona e ha visto tante altre cose che si sono fatte assieme. 

Se il parroco ed io certamente agivamo in un'ottica pastorale e di Vangelo, certamente l'altra persona no.

Ora provate a mettervi nei miei panni dopo la scoperta che quella persona era un pedofilo. Ero fuori di me!

Insulti, minacce e frasi veramente spregevoli sono state lanciate verso di me e il mio parroco, verso il vescovo e la nostra diocesi.

Vi garantisco che beatitudine ne ho vissuta veramente poca, ma in realtà la beatitudine c'era! 

La beatitudine era la consapevolezza che Dio sa e vede tutto, la beatitudine è stata vedere tutte le famiglie del catechismo che hanno continuato ad affidare i loro figli a noi, la beatitudine è stata ricevere la consolazione di tanti non credenti che però hanno sentito, nella relazione personale con noi, di potersi fidare.

Poi sicuramente viviamo la consapevolezza che noi che agiamo per amore di Gesù, tutti noi, c'è anche un riconoscimento che va oltre la vita terrena.

La festa dei santi ci ricorda allora la centralità del vivere sulla terra come creature celesti.

Non creature perfette, ma creature celesti perché seguono colui che è il vero santo.

Imparate a non confondere la santità con la perfezione, l'essere discepoli con il non peccare… sono relazioni pericolose! 

Il santo è tale perché si sforza di rimanere discepolo e non perché è perfetto.

La preghiera dei santi in purgatorio e dei santi in paradiso sostenga il nostro cammino su questa terra, un cammino che sia sullo stile del Cristo Signore.

 
 
 

Comments


  • Facebook personale
  • Gruppo Facebook
  • Instagram profilo personale
  • Pinterest
  • Instagram Icona sociale
  • YouTube Icona sociale
  • Tumblr Social Icon
  • Twitter Clean
bottom of page