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I DOMENICA DI AVVENTO ANNO C

  • Immagine del redattore: Gabriele Semeraro
    Gabriele Semeraro
  • 27 nov 2021
  • Tempo di lettura: 3 min


Inizia un nuovo anno liturgico. Inizia l'Avvento, tempo di attesa e profezia di incontri meravigliosi, che danno sapore alla vita e riscaldano il cuore.

Gesù, l'Atteso Salvatore, oggi ci mette in guardia e ci esorta a non perdere grinta e smalto nel nostro cammino quotidiano verso I'incontro con Lui.

San Luca - I'evangelista che ci accompagnerà di domenica in domenica in questo Anno C - dice che "mentre gli uomini moriranno per la paura di ciò che dovrà accadere sulla terra, vedranno il Figlio dell'uomo venire su una nube". Mentre muoiono, vedono. Non ci è dato di chiudere gli occhi!

Non ci è dato di restare inermi!

A nessuno è permesso di abbassare lo sguardo: "alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina". È il messaggio di speranza che ci arriva dal Signore questa domenica.

Abbiamo percorso mesi difficili a causa del covid - "sulla terra angoscia di popoli in ansia" - ma non abbiamo perso la speranza: il desiderio di vedere la luce in fondo al tunnel ci ha portati a restare con gli occhi aperti e il capo alzato. Il dono del Natale diventa ancora per noi e per tutti I'opportunità per credere in un Dio che ama la vita, a sperare in un Dio che salva e guarisce, ad amare Colui che si fa uomo per permettere a tutti di diventare Figli di Dio. Ma se tralasciamo questa opportunità, i giorni grigi, bui, freddi, ci piomberanno addosso nuovamente come un laccio, imbrigliandoci nei grovigli delle nostre paure.

"Vegliate in ogni momento pregando": questa è la cura. La preghiera è ricerca del suo Volto, attrazione del suo sguardo, sentire il calore della sua mano sul nostro capo, appoggiare la guancia sul suo petto e sentire il battito del cuore di Dio.

La preghiera è lasciarsi avvolgere dal silenzio e avvertire la presenza di Cristo.

Pregare è attendere.

Ad-tendere: c'è una tensione che, oltre la tribolazione, oltre la paura e I'angoscia, ci porta ad una serenità carica di luce e di calore. Pregare è incontrare il Dio che viene a salvarci.

Che cos'è l'avvento se non un tempo forte dove radicarsi nella preghiera, nella meditazione alla Parola di Dio, un tempo in cui esercitare concretamente l'amore?

La vigilanza ci aiuta a purificare il cuore dalla tentazione del crearci il nostro spazio comodo, la preghiera è lo spazio in cui incontriamo il Figlio dell'uomo in cui ci alleniamo a vederlo negli altri. La preghiera è quel presupposto essenziale che ci permette di sviluppare uno sguardo che sà accogliere i bisogni altrui, è lo spazio dove la carità delle mani nasce.

Una volta delle persone pie chiesero all'eremita Agatone che viveva nel deserto: "Che cosa è meglio: praticare l'ascetismo del corpo oppure vigilare nello spirito?". L'anziano eremita rispose: "l'uomo è simile a un albero. Le opere del corpo sono come le foglie, ma la capacità di vigilare sullo spirito e come i frutti, dunque poiché è scritto che ogni albero che non porta buon frutto deve essere tagliato e gettato nel fuoco, dobbiamo avere cura di produrre questo frutto che è la disciplina dello spirito, ma abbiamo anche bisogno delle foglie per coprirci e adornarci, che sono le opere buone fatte con l'aiuto del corpo". L'eremita Agatone fu saggio nella comprensione e instancabile nel lavoro, pronto a tutto, si applicò con energia al lavoro manuale e fu parco nel cibo e nel vestiario.

Questa storia ci racconta che è essenziale curare lo spirito attraverso le opere del corpo che sono opere di carità, ma che dobbiamo vivere le opere della carne animandole con lo spirito e questo si può fare solo se si ha una buona vita di preghiera e di intimità con Gesù.





Maria, insegnaci l'attesa,

tu che hai aspettato Gesù accogliendolo nel corpo e nello spirito,

insegnaci la fedeltà al tempo.

Facci capire che la pazienza non è una questione di carattere,

ma che la pazienza si impara vivendola.

Ci hai mostrato che non c'è scuola per diventare pazienti,

c'è solo il gusto umile di imparare dalla vita,

di aspettare,

di accettare anche di non capire tutto.

Perdonaci:

Noi non sappiamo aspettare,

mettere tempo in mezzo,

vorremmo tutto e subito,

non amiamo le code, le attese, la perdita di tempo.

Tu invece hai atteso con fede,

hai taciuto le tue ansie, le tue paure, le tue incertezze,

ti sei affidata alla preghiera silenziosa,

alla speranza che nasce dalla Parola di Dio.

Maria, insegnaci l'attesa,

la pazienza,

donaci l'umiltà di capire che non saremo mai pronti

se non prepariamo il nostro cuore ha una venuta straordinaria,

se non cambiamo i nostri pensieri,

se non ascoltiamo in silenzio, con attenzione, nel profondo le parole del Vangelo

e non le mettiamo in pratica

nella nostra vita.

Amen

 
 
 

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