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I domenica di Quaresima - Anno A

  • Immagine del redattore: Gabriele Semeraro
    Gabriele Semeraro
  • 25 feb 2023
  • Tempo di lettura: 4 min

Con il mercoledì delle ceneri abbiamo iniziato il nostro cammino quaresimale. Il vangelo di oggi ha molto a che fare con questo inizio, ma prima di focalizzarmi su di esso vorrei proprio provare a dire con voi il senso della Quaresima e delle varie pratiche tradizionali che la chiesa ci richiede.

Quaresima significa 40 giorni, si tratta dei 40 giorni che ci condurranno alla Pasqua. Il riferimento ai 40 anni del popolo ebraico nel deserto e dei 40 giorni di Gesù nel deserto è evidente.

Perché la Chiesa ci chiede 40 giorni di penitenza, digiuno e astinenza? Non si tratta di masochismo e neppure di una dinamica di potere triste, non si tratta certamente di una penitenza fine a se stessa e neppure ha valore magico o scaramantico.

La Quaresima è un tempo invece pedagogico ed educativo. Ci viene chiesto di fermarci a contemplare il nostro percorso in modo realistico e di constatare che c'è bisogno di una rettifica. Se siamo persone serie e se conosciamo la vita allora sappiamo che ogni nuova partenza richiede allenamento e fatica. La Quaresima è faticosa perché è un tempo di allenamento, un allenamento alla vita cristiana.

La chiesa ci chiede l'astinenza e il digiuno in determinati momenti, ma richiede che diventi un po' uno stile di tutto il cammino quaresimale. Qual è il senso di questo digiuno e di questa astinenza?

Vi garantisco che al Signore non frega nulla del digiuno e dell'astinenza, ma è importante per noi ed è utile per noi. Gesù, in un vangelo, dice che alcuni spiriti possono essere cacciati solo col digiuno e la preghiera. Sta parlando solo di spiriti demoniaci o ci sta dicendo qualcosa di ben più serio?

Ci sono alcune inclinazioni che sono viscerali per noi e non sono automaticamente cattive, ma possono diventare dannose. Le riassumiamo così: la gola, il sesso, lo shopping e il denaro.

Sono tutte cose che non sono di per sé per forza cattive, ma che possono arrivare a comandare la nostra vita.

Queste quattro radici ne hanno una più grande che è fondata su due aspetti importanti che sono l'autodeterminazione e l'autopreservazione che possono essere a loro volta inficiate dall'egoismo.

Provare a dominare la gola attraverso il digiuno e la continenza può avere effetti incredibili.

Dominare la gola significa dominare un istinto fondato sull'autoconservazione e allo stesso tempo significa sentire la fragilità del nostro corpo. Questo ci permette di renderci conto che non siamo né onnipotenti né eterni. Riuscire a dominare questo aspetto fa bene all'autostima e soprattutto ci insegna che ne possiamo dominare altri… la persona che è rancorosa che vive visceralmente questo aspetto del suo carattere può provare a dominarlo, la persona egoista farà altrettanto e così via.

Il digiuno e l'astinenza possono essere presi non solo dal punto di vista alimentare, ma anche da altri punti di vista o addirittura possono proprio essere sostituiti da altri.

Allora forme di digiuno totale e di astinenza potranno essere vissute anche in altri aspetti della vita come ad esempio la sessualità, lo shopping, il gioco e tanto altro.

C'è però un altro aspetto educativo infatti il rinunciare a qualcosa oltre a farci sentire il nostro limite, genera uno spazio libero.

Se io digiuno oppure non compro carne rimarrà nella mia tasca il denaro che avrei dovuto spendere per quei prodotti e per quel pasto.

Quella quota è l'occasione che venga devoluta per i poveri. Si genera così un movimento virtuoso per cui una rinuncia oltre ad educarmi al senso del limite, oltre ad educarmi alla temperanza, mi educa al generare benessere per altri.

Pensate se rinunciassimo al nostro caffè mattutino al bar, per chi lo prende al bar.

Già solo questa rinuncia genera 39€ di risparmio, se ne bevo uno solo al giorno, che possono essere devoluti per il bene di chi non ha nulla.

Se si rinuncia al tempo dei videogiochi, si genera tempo per aiutare in casa nel fare le faccende oppure si genera tempo per il volontariato.

Il valore del cammino quaresimale sta proprio in queste cose: ci rafforza nell'autocontrollo, ci rende più attenti e generosi verso gli altri, ci fortifica e ci fornisce strumenti per i tempi in cui vivremo situazione difficili.

Il vangelo di oggi di Gesù nel deserto ci dice proprio questo! La lotta spirituale parte da un cammino di penitenza che non è fine a se stesso e viene rafforzato da un tempo di preghiera significativa.

Perché non dedicare un pezzetto di quel tempo risparmiato alla preghiera personale e alla lettura di qualche testo cristiano?

Il digiuno e l'astinenza genera lotta spirituale e possibilità di fallimento. Gesù tentato dal diavolo vive proprio questa dinamica di tentazione, di desiderio, di mancanza.

È come quando vi mettete a dieta che immancabilmente si generano le fatiche più grandi e si vivono Tentazioni enormi. L'unica soluzione è spesso è quella della perseveranza che della determinazione, ma nella vita spirituale non basta. Dobbiamo chiedere al Signore il dono della fortezza e della temperanza ma non dobbiamo spaventarci di fallire.

Vi garantisco che al signore non frega niente dei nostri fallimenti se siamo pronti ogni volta a ripartire. L'esito di una buona vita cristiana non è determinato da quante volte si è riusciti a non cadere, non è calcolata sul fallimento della persona, ma da quante volte questa persona si è fidata di Dio e si è rialzata da quel fallimento.

 
 
 

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