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II DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - ANNO C

  • Immagine del redattore: Gabriele Semeraro
    Gabriele Semeraro
  • 18 gen
  • Tempo di lettura: 5 min

La Parola di Dio di oggi ci accompagna a comprendere il concetto di carismatica e vocazione all'interno della comunità di Cristo.

Su questo Paolo è stato assolutamente chiaro, ma mi domando se queste parole rappresentano per noi qualcosa di concreto. 

Quando parliamo di vocazione o di carismatica noi pensiamo spesso ai preti, suore e consacrati.

Devo essere onesto e chiaro su questo: intesa così la vocazione non esiste! Intesa così è eresia!

La vocazione non è una cosa che predetermina il cammino di una persona bensì una risposta.

Dio a tutti/e da un dono comune che è la chiamata ad amare. Chiama tutti/e allo stesso modo, da a tutti la stessa vocazione!

Tutti/e devono rispondere, ma sul come è lasciata totale discrezionalità. Dio non mi ha pensato prete dell'eternità, ma mi ha lasciato libero di rispondere al suo amore nel modo che mi pareva più giusto.

Ecco cosa sono quelle che noi chiamiamo volgarmente “vocazioni”: risposte d'amore libere che, ovviamente, potrebbero mutare nel tempo.

Leggiamo ciò che scrive Santa Teresa di Gesù Bambino rispetto alla vocazione e scopriremo che la vocazione non è predestinazione bensì una risposta libera del soggetto, un modo di autodeterminarsi. 

Dice Santa Teresina: “Siccome le mie immense aspirazioni erano per me un martirio, mi rivolsi alle lettere di san Paolo, per trovarvi finalmente una risposta. Gli occhi mi caddero per caso sui capitoli 12 e 13 della prima lettera ai Corinzi, e lessi nel primo che tutti non possono essere al tempo stesso apostoli, profeti e dottori e che la Chiesa si compone di varie membra e che l’occhio non può essere contemporaneamente la mano. Una risposta certo chiara, ma non tale da appagare i miei desideri e di darmi la pace.Continuai nella lettura e non mi perdetti d’animo. Trovai così una frase che mi diede sollievo: “Aspirate ai carismi più grandi. E io vi  mostrerò una via migliore di tutte” (1Cor 12,31). L’Apostolo infatti dichiara che anche i carismi migliori sono un nulla senza la carità, e che questa medesima carità è la via più perfetta che conduce con sicurezza a Dio. Avevo trovato finalmente la pace.Considerando il corpo mistico della Chiesa, non mi ritrovavo in nessuna delle membra che san Paolo aveva descritto, o meglio, volevo vedermi in tutte.

La carità mi offrì il cardine della mia vocazione.Compresi che la Chiesa ha un corpo composto di varie membra, ma che in questo corpo non può mancare il membro necessario e più nobile.Compresi che la Chiesa ha un cuore, un cuore bruciato dall’amore.Capii che solo l’amore spinge all’azione le membra della Chiesa e che, spento questo amore, gli apostoli non avrebbero più annunziato il Vangelo, i martiri non avrebbero più versato il loro sangue.Compresi e conobbi che l’amore abbraccia in sé tutte le vocazioni, che l’amore è tutto, che si estende a tutti i tempi e a tutti i luoghi, in una parola, che, l’amore è eterno.Allora con somma gioia ed estasi dell’animo gridai: O Gesù, mio amore, ho trovato finalmente la mia vocazione. La mia vocazione è l’amore. Sì, ho trovato il mio posto nella Chiesa, e questo posto me lo hai dato tu, o mio Dio.Nel cuore della Chiesa, mia madre, io sarò l’amore ed in tal modo sarò tutto e il mio desiderio si tradurrà in realtà”.

Questa è la definizione più bella di vocazione. E il carisma?

Il carisma è qualcosa di differente: è un dono specifico, dato alla persona o ad una realtà, da mettere a servizio della collettività ecclesiale. 

I Carismi non sono eterni, ma sono elementi che mutano nel tempo in base alle necessità del popolo di Dio.

Esisteranno sempre gli ordini dei Frati e delle suore? Probabilmente nella forma in cui li conosciamo oggi no.

Esisteranno sempre i movimenti laicali all'interno della Chiesa? Forse sì o forse no, dipende dalle necessità della chiesa.

Non tutti i doni personali sono carismi. Alcuni doni sono doti umane, ma non sono carismi. Magari ci aiutano a vivere bene, ad avere un po' di successo e possono essere messi a servizio di micro gruppi, ma non è detto che siano automaticamente carismi.

Pensate al dono delle lingue… al momento è quasi del tutto sparito nella chiesa perché non è più necessario.

Il dono della guarigione nella chiesa è ripreso con forza, per lo meno in alcune realtà, attraverso lo stimolo di Lourdes.

Le nozze di Cana sono uno di quei due testi fondativi della missione di Gesù… uno è il battesimo e l'altro è questo.

Gesù ha cominciato a radunare qualche discepolo, Maria e la famiglia sono invitati a questo matrimonio. Essendo Gesù un maestro era uso, se la famiglia ospitante se lo poteva permettere, di invitare anche i discepoli.

Ciò che avviene è qualcosa di banale, ma che avrebbe potuto causare grande vergogna alla famiglia degli sposi.

Il vino è finito ed è finito prima del tempo. Questa mancanza avrebbe potuto danneggiare la famiglia degli Sposi dal punto di vista della reputazione.

Maria ha lo sguardo attento verso le necessità di questi sposi, lei è la donna del silenzio e dell'attenzione… e il suo carisma.

Cosa fa Maria? Poteva farsi i fatti suoi, ma sceglie di mettere a servizio questo carisma per il beneficio della festa.

Gesù d'altro canto sembra reticente ad una possibile manifestazione pubblica, gli pare essere precoce.

La storia la conosciamo e Gesù cede alle richieste di Maria. Ciò comporta che la missione comincia con una festa di nozze.

Gesù mette a disposizione i propri Carismi superiori e lo fa anche su richiesta di Maria.

Ci sarebbe molto da dire su questo testo, ma mi limito a sottolineare alcune cose.

  1. Maria non è egoista e non trattiene per sé le sue capacità. Si accorge che il vino, simbolo della gioia e di tutto ciò che è divertente, è finito. Tante volte nella nostra vita il vino della gioia finisce e se nessuno ci aiuta a riempirlo ecco che nascono le depressioni umane e spirituali.

  2. Gesù, il Dio-uomo, cambia i propri programmi semplicemente perché qualcuno glielo chiede. Dio cambia i suoi programmi sulla nostra storia e sulla storia dell'umanità se noi lo chiediamo per il bene nostro e degli altri, se domandiamo con fiducia.

  3. Dio per operare nel mondo sceglie di utilizzare chi gli è fedele. A ciascuno il Signore concede Carismi da mettere a servizio della collettività ecclesiale ed umana. Se tu non ne trovi uno non è che non ti è stato dato, ma probabilmente sei superficiale e non l'hai approfondito.

Un piccolo chiarimento sempre sui carismi… questi doni, l'esercizio di questi doni, a poco a che fare con la soddisfazione e il successo personale.

I doni sono dati per essere spesi e non per dare soddisfazione a noi. Se non fosse così allora ci sarebbe un grosso problema e saremmo sempre profondamente frustrati perché il mondo, dentro e fuori la chiesa, non ti dà facilmente merito di ciò che di buono fai.

La parola ci chiede allora un lavoro di introspezione, ci chiede un lavoro dal punto di vista dell'azione e ci richiede un lavoro dal punto di vista della relazione.

La sacra scrittura non è mai facile né ci risparmia fatiche nelle richieste che fa la nostra vita, ma è semplice.

È semplice perché cerchi da fiducia, buona volontà, preghiera e soprattutto azione.

Non è facile, ma è semplice!

 
 
 

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