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IMMACOLATA CONCEZIONE DI MARIA 2023

  • Immagine del redattore: Gabriele Semeraro
    Gabriele Semeraro
  • 7 dic 2023
  • Tempo di lettura: 2 min

La festa dell'Immacolata Concezione di Maria è una festa nominalmente recente, ma in realtà molto antica come testimoniato dalle molteplici chiese intitolate a questo culto.

Che cosa intendiamo per Immacolata Concezione di Maria? Intendiamo il misterioso evento per cui Maria viene concepita nel grembo di sua madre senza avere in sé quella ferita che abbiamo tutti e che in teologia viene definita con il nome di “peccato originale".

Capire fino in fondo cosa sia il peccato originale è una roba molto difficile… Il peccato originale non ha a che fare con il frutto proibito che è solo un'immagine, una finzione teologica, per spiegare ciò che l'uomo vive da sempre. Da sempre infatti l'uomo si sente inadeguato rispetto al mondo, rispetto a se stesso e rispetto al prossimo.

Maria vive invece in una situazione armonica, di amore e di accettazione rispetto ad ogni dimensione della sua vita. Mi permetto di dire in modo polemico che Maria non è Wonder Woman, non è un'eroina, ma è immagine di una persona pacificata che riconosce e accoglie la realtà che le sta davanti per quello che è.

Il Verbo sceglie di incarnarsi attraverso un'umanità serena e pacificata, un'umanità accogliente e pronta a donarsi. Il Signore concede a Maria questo stato di partenza, ma lei sceglie di mantenersi in questo stato attraverso azioni, pensieri e sguardi.

Anche la nostra umanità in origine era così, tutti abbiamo fatto esperienza di un momento di purezza estrema, ma poi abbiamo messo in atto azioni e pensieri che ci hanno portato lontani da questo modo di vivere.

Rispetto ai testi che abbiamo ascoltato oggi vorrei soffermarmi su alcuni aspetti. Partiamo proprio dal libro della Genesi, racconto non storico, ma metastorico cioè ci rivela qualcosa di estremamente vero per ciascuno di noi… in questa sezione del testo colpisce come viene raccontata la figura di Dio che passeggia nel giardino. Egli passeggia e con delicatezza cerca Adamo fingendo di non sapere dove si trova e fingendo di non conoscere la colpa di cui si è macchiato. Non si tratta di una finzione allo scopo di cogliere Adamo in fallo, ma di dargli la possibilità di dire la propria fragilità in trasparenza. Il vero peccato rappresentato da questa storia non è aver mangiato il frutto e aver disobbedito, ma non aver colto la possibilità di dire il proprio errore in semplicità. Alla disobbedienza si aggiunge la menzogna, la bugia, il non darsi e non dirsi per quello che si è. Si tratta di negare la realtà e rifiutare la comunione, l'armonia, con Dio e con il creato.

L'obbedienza di Maria non è sottomissione, ma accoglienza di quel progetto originario sull'umanità. 

Il “sì” di Maria in qualche modo ripara al “no” di Adamo ed Eva.

Maria non sa quale sia il progetto di Dio, ma subito si rende disponibile e pronta ad agire.

Festeggiare oggi questa memoria significa domandarsi fino a dove siamo disposti a fidarci di Dio nella nostra vita.

Dove possiamo dire il nostro “Sì” e dove possiamo metterci l'azione per far sì che Dio si incarni nella nostra vita?

 
 
 

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