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Madre di Dio

  • Immagine del redattore: Gabriele Semeraro
    Gabriele Semeraro
  • 1 gen
  • Tempo di lettura: 3 min

Ogni anno mi trovo a commentare la festa della Madre di Dio con un po' di disagio Non tanto per il contenuto della festa in sé, ma perché mi trovo a spiegare qualcosa che dopo duemila anni di storia dovrebbe essere ovvio.

Mi perdonerete quindi se dirò delle banalità, ma forse è necessario dire e ridire alcuni contenuti per non rischiare di rimanere impantanati in un cristianesimo formale, ma sempre poco sostanziale e sempre più paganeggiante.

Il titolo di Theotokos, cioè Madre di Dio, viene formulato per la prima volta il 22 giugno 431 nel concilio di Efeso.

Fu un titolo molto controverso che generò moltissimi scontri tra i teologi cristiani e che produsse molte eresie.

Il motivo delle controversie è banale da capire e si riferisce proprio a questo titolo. Come può Dio avere una madre?

In realtà Dio è tale perché non è creato da nessuno.

In realtà Efeso per arrivare a questa definizione deve approfondire il concetto di persona. Vediamo se ci capiamo…

Mia mamma è mamma del corpo di Gabriele o della persona Gabriele.

Sapendo che Gesù è Dio, ma anche pienamente uomo, Maria è madre dell'umanità di Gesù e non della sua divinità. Ma una madre è madre della persona e non di un pezzo di lei. Essendo Gesù persona Divina allora in via del tutto speciale Maria può avere il titolo di Madre di Dio, non nel senso che ha generato Dio bensì che è la madre di Gesù.

Paradossalmente questa maternità così singolare e specifica si dilata in più forme di maternità. Maria diviene sotto la croce Madre della Chiesa, madre della nostra umanità e madre del cielo.

La grandezza di Maria è che non spreca parole per spiegare agli altri come essere madre, ma la sua grandezza è che vive meditando nel suo cuore.

Non è un invito al silenzio quello di Maria bensì a custodire nel cuore cioè a portare nella profondità della propria anima le cose che avvengono rileggendole e imparando da esse.

Maria non capisce tutto però si fida.

Noi abbiamo nei secoli trasformato Maria in una sorta di Wonder Woman talmente distante da noi da non poter essere più un esempio alla nostra portata.

La grandezza di Maria è invece la sua normalità, la sua apertura costante agli altri, il suo atteggiamento di servizio sia con Elisabetta che ha le nozze di Cana, il suo essere discepola presente tanto nei viaggi quanto sotto la croce. La grandezza di Maria è la normalità ed è questa normalità che la rende più grande di tutti i santi.

Dobbiamo tornare alla normalità di Maria altrimenti rischiamo di tornare a un culto che sa più di un ritorno alle dee madri delle caverne che ha una vera devozione alla madre dei credenti.

Uno dei titoli più belli di Maria è Madre di Misericordia e un altro è Regina della Pace.

In questo 2025 noi chiediamo proprio il dono della Misericordia su noi stessi e sugli altri, ma chiediamo altrettanto il dono della pace non semplicemente militare bensì di tutte le anime.

Oggi tradizionalmente è la giornata mondiale della pace… quanti di noi pregheranno per la pace, ma poi non faranno opere di pace nella propria vita quotidiana?

Noi siamo figli di una cultura e di una religiosità che ci dice che essere buoni cristiani vuol dire pregare, ma che poi questo ha poco a che fare con la nostra quotidianità. Questa è una gravissima eresia!

Noi dobbiamo essere i primi a cambiare la nostra vita e dobbiamo essere primi a dare l'esempio.

In uno dei film che amo di più c'è una citazione bellissima che non volendo è diventata centrale nella mia vita spirituale. Nel film l'attore interpreta Dio e sta parlando con la moglie di un politico che si è trasformato in una sorta di moderno Noè.

Questa donna è come noi: tanta preghiera, ma alla resa dei conti poca sostanza e poca resilienza.

Davanti ai suoi dubbi Dio le dice: “A chi pregando chiede pazienza credi che Dio dia pazienza? O dia invece l'opportunità di essere paziente? A chi chiede coraggio Dio lo concede o dà l'opportunità di essere coraggiosi? A chi chiede la gioia di una famiglia più unita credi che Dio regali sentimenti rassicuranti o l'opportunità di dimostrare amore?”

Certo la preghiera è importante, ma è un pezzo dell'insieme… Dio non vuole risolvere i tuoi problemi senza di te.

Preghiamo per la pace, ma poi proviamo a mettere pace nelle nostre vite.

Non è facile, non è semplice, non esiste una formula standard e non sempre sarà possibile farlo in tempi brevi. Proviamoci ugualmente!

Non chi dice “Signore Signore” entrerà nel regno dei cieli bensì chi fa la volontà del Padre mio che nei cieli.

Chiediamo al signore che questo anno sia la svolta per noi in una buona vita cristiana e dopodiché mettiamoci al lavoro perché questo avvenga.

 
 
 

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