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Maria Madre di Dio 1 gennaio

  • Immagine del redattore: Gabriele Semeraro
    Gabriele Semeraro
  • 31 dic 2021
  • Tempo di lettura: 3 min

Perché siamo qui oggi?

Perché è solennità? Per essere a posto con "il timbrino" religioso?

Vi racconto una storia:

《Un formatore del seminario fece a un seminarista questa domanda: perché sei entrato in seminario? Perché sei qui?

Il seminarista rispose: per farmi prete?

Il formatore riprese: allora devi andare via da qui.

Il seminarista aggiunse: sono qui per essere prete per la Chiesa.

Il formatore rispose: allora devi andare via da qui.

Il seminarista stanco ed esasperato aggiunse: per la gente e farmi santo con loro.

Il formatore scuotendo la testa rispose: non sei adatto a essere cristiano figurati prete! Non sono buone ragioni perché tu possa restare in seminario… prenditi del tempo per qualche giorno e rifletti sul perché sei qui dopodiché tornerai da me e ne parleremo ancora.

Qualche giorno dopo il seminarista tornò dal suo formatore il quale appena lo vide gli domandò: perché sei entrato in seminario?

Il seminarista sereno rispose prontamente: per Gesù, per fare la sua volontà. Ho messo Gesù non al primo posto della mia vita, ma all'unico posto》.

Ecco... perché siamo qui?

Se siamo qui per adempiere a un precetto religioso allora possiamo uscire da questa chiesa subito.

Se siamo qui per farci Santi, per la chiesa, per la salvezza dell'anima, o per qualunque altra cosa… il brutto annuncio è che non ne saremo capaci! Usciamo di qui ora.

Se siamo qui per mettere Gesù al centro, all'unico posto della nostra vita, allora dobbiamo restare.

Il Vangelo oggi ci ricorda tre punti fondamentali che ci aiuteranno a vivere quest'anno meglio, che ci permetteranno di assomigliare a Maria che oggi festeggiamo quale Madre di Dio.

All'inizio del Vangelo vediamo i pastori che vanno prontamente verso la grotta e trovano il quadro che ben conosciamo di Maria e Giuseppe con Gesù in mezzo.

Gesù è in mezzo, da grande dirà "Dove due o tre sono riuniti nel mio nome io sarò in mezzo a loro".

Gesù in mezzo vuol dire esattamente che al centro delle relazioni, al centro della vita, nel cuore delle cose e delle persone siamo capaci di vedere lui, di relazionarci con lui e di amare solo lui.

Cosa trovano i Pastori?

Gesù abbandonato. Gesù è abbandonato sulla culla fatta di fieno, tutta la sua vita è un abbandono continuo alla volontà del Padre e altrui. Ricordate cosa dice nel giardino "Padre allontana da me questo calice, però non la mia ma la tua volontà".

Quell'abbandono totale lo porterà sulla croce.

E oggi Gesù dove si abbandona? Lo possiamo vedere abbandonato nelle nostre fragilità, nel nostro dolore, nella nostra fatica, nelle nostre dinamiche non sempre generose, oggi è abbandonato nel dolore di ciascuno di noi.

E poi c'è Maria… dice il Vangelo di oggi: "Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore".

Maria medita nel proprio cuore ciò che avviene lungo tutta la vita… dell'annunciazione fino alla croce, lei medita.

C'è una contemplazione della vita che deve diventare nostra. Possiamo fare scelte, vivere cose e affaccendarci molto, ma dobbiamo anche e soprattutto saper meditare cioè interiorizzare e fare nostro ciò che avviene lungo la nostra vita, ogni giorno, nelle cose buone come in quelle meno buone.

Alla luce di questa spiritualità propostaci dal Vangelo di oggi possiamo rinnovare la nostra vita.

Non esiste nulla, ma proprio nulla, che possa essere considerato qualcosa al di fuori dell'essere cristiani.

"Gesù in mezzo" lo possiamo trovare in mezzo a tutto quello che viviamo, ma ci vuole lo sguardo per poterlo intravedere. Allora lo vedremo non solo nella preghiera e nell'Eucarestia, ma soprattutto nella vita che già viviamo e impareremo ad agire di conseguenza.

"Gesù abbandonato" lo riconosceremo nelle nostre fatiche, nel nostro dolore, nei nostri lutti, nei nostri peccati e nelle nostre mancanze, nella nostra profonda incapacità di amare i fratelli. Lo vedremo, lo accoglieremo come tra le nostre braccia e impareremo ad abbandonarci anche noi tra le braccia di Maria.

"Maria" sarà il nostro modello, la nostra confidente e la madre tenera da cui correre ogni volta che cadiamo.

Il titolo più grande ricevuto da Maria non è quello di "Madre di Dio", ma quello ricevuto sotto la croce quando divenne "Madre di Giovanni" cioè Madre della Chiesa e quindi Nostra Mamma.

Alla luce di tutto questo, quando giungerà il tempo in cui la nostra vita avrà fine, risuoneranno senza timore le parole di un dottore della Chiesa, Giovanni della Croce, il quale affermava che "al tramonto della vita saremo giudicati sull'amore".

Perché siamo qui oggi?

Per Gesù, solo per Lui, viviamo e facciamo cose solo per lui.





Mamma bella, aiutaci a vivere!

Vogliamo vivere avendo Gesù in mezzo,

vogliamo abbandonarci a lui, alla sua volontà

anche, e soprattutto, quando tutto ci va storto

quando soffriamo e tutto intorno a noi crolla.

Aiutaci ad amare Gesù

nelle persone che ci piacciono come in quelle che non ci piacciono,

nella vita personale come in quella professionale e lavorativa,

nei ricchi come nei poveri, nei migranti e nei disperati.

Aiutaci ad assomigliare ogni giorno di più a tuo Figlio

allontanaci da fanatismo e mamie religiose,

da miracolismi e superstizioni.

Non abbiamo bisogno di visioni, madonne postine e miracoli…

abbiamo bisogno solo di Gesù.

Amen.

 
 
 

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