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Maria Madre di Dio

  • Immagine del redattore: Gabriele Semeraro
    Gabriele Semeraro
  • 1 gen 2024
  • Tempo di lettura: 3 min

Per poter comprendere la solennità di Maria Madre di Dio dobbiamo tornare su quello che ci siamo detti ieri rispetto al modo in cui Dio sceglie di fare famiglia con noi, dobbiamo tornare al concetto di paternità e di maternità come non dato biologico, ma come assunzione di ruolo.

Per comprendere il titolo di Maria Madre di Dio bisognerebbe fare tutta una spiegazione cristologica sull'umanità e sulla divinità di Gesù. Non potendolo fare per mancanza di tempo… vi dovrete fidare di quello che sto per dire.

Dio in se stesso, inteso come unico Dio, non ha né padre né madre altrimenti non sarebbe Dio. In Dio, inteso come unico e Trino, in se stesso c'è un Padre fonte di tutto, c'è un Figlio e c'è uno Spirito Santo che è l'amore stesso di Dio.

Quando il Verbo di Dio, cioè il Figlio, decide di assumere la carne umana nell'incarnazione nel grembo della Vergine… avviene qualcosa di particolare.

Tutti noi siamo formati da spirito, anima, corpo e siamo una persona umana. Gesù invece è spirito, anima, corpo e la sua persona è Divina essendo il Verbo di Dio.

Come nostra mamma è mamma non di un pezzo di corpo, ma di tutta la persona… così la Vergine Maria non è madre solo del corpo di Gesù, ma della sua persona che è una persona Divina. 

In questo senso Maria è Madre di Dio e Giuseppe ne è Padre.

Festeggiare Maria come Madre di Dio significa che in lei abbiamo scoperto il valore di una maternità che non passa attraverso il DNA, ma si fa maternità universale fondata su tre caratteristiche: assunzione del ruolo, assunzione di responsabilità e assunzione del ruolo di cura rispetto ai suoi figli e alle sue figlie.

Stesso discorso vale per San Giuseppe che desidero ricordare essere il patrono della chiesa universale.

Sia in Maria sia in Giuseppe troviamo un atteggiamento che è stato reso esplicito nel Vangelo di oggi “Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore“.

La meditazione non è nella testa, ma nel cuore cioè nel centro della persona. Noi oggi parliamo del cuore come del luogo degli affetti, ma nella mentalità ebraica il cuore è la sede dell'intelligenza.

Il cuore diventa il simbolo non solo dell'intelligenza emotiva, ma anche di tutto ciò che rappresenta l'intelligenza e la scelta.

Dio guarda le sue creature, a lui inferiori, e vede che abbiamo scelto di essere dei disastri. Ci crogioliamo facilmente nelle nostre schifezze giustificando il nostro male all'inverosimile. 

Cosa decide di fare Dio?

Non decide di sterminarci, ma decide di essere per noi padre e dopo di che si rende carne divenendo di fatto nostro fratello in Cristo Gesù.

Sotto la croce questo fratello Dio non vuole lasciarci soli e affida a Maria il compito della custodia di questi fratelli e sorelle. A Giovanni, immagine di noi credenti, viene affidata la cura della Madre.

Ogni anno noi intraprendiamo l'inizio di questo cammino secolare, civile, sotto la protezione della Sacra Famiglia che vuole ricordarci l'importanza di sentirci famiglia al di là dei nostri preconcetti su questo tema.

La famiglia di Gesù non è una famiglia canonicamente perfetta: Maria resta incinta prima del matrimonio e a livello legale il suo matrimonio non sarebbe valido in quanto lei sceglie di restare vergine. Ciò nonostante il legame affettivo e giuridico noi diciamo essere a pieno titolo famiglia. Giuseppe sceglie quella donna come sposa e sceglie quel bambino come figlio.

Dicevo ieri che il sangue non è più denso dell'acqua, ma i ruoli vanno scelti e assunti con consapevolezza.

Maria assume il suo ruolo di Madre di Dio e di Madre della Chiesa in modo consapevole, ma insieme all'assunzione di ruolo sviluppa anche l'assunzione di responsabilità e di competenza, di cura e di protezione nei nostri confronti.

A noi è chiesto di scegliere di assumerci la responsabilità di essere figli non solo di Maria, non solo della chiesa, ma di Dio.

L'affettività in tutto questo c'entra poco e si sviluppa solo successivamente a una scelta razionale e consapevole che mette in moto non solo la testa, ma soprattutto le azioni.

Desidero dire ancora una parola, a qualcuno non piacerà, ma è necessario.

Chi contesta la Chiesa Cattolica oggi nella persona del Papa non ha spazio in questa dinamica di maternità e di figliolanza.

Da sempre Maria non è stata semplicemente madre dei Cristiani, ma Madre della Chiesa così come Giuseppe ne è il padre e patrono.

Chi preferisce andare dietro ai complottismi religiosi, chi preferisce urlare continuamente alla fine del mondo e della chiesa… non si fida né di Dio né della sacra famiglia che guida da sempre le sorti della chiesa e dell'umanità. 

Chi sceglie consapevolmente di odiare la chiesa di oggi non solo odia la chiesa, ma Maria stessa che ne è immagine e madre.

 
 
 

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