Pentecoste - Anno A
- Gabriele Semeraro
- 27 mag 2023
- Tempo di lettura: 4 min

Se vogliamo comprendere sino in fondo cosa significa la Pentecoste per noi, dobbiamo ricomprendere che cos'è e da dove arriva questa festa. La festa di Pentecoste avviene 50 giorni dopo la Pasqua cioè 7 settimane dopo. Vi dico questi numeri perché nella simbologia antica il numero 50 e il numero 7 rappresentavano la pienezza dell'evento salvifico, la perfezione di qualcosa. Dire che Pentecoste avviene sette settimane dopo la Pasqua significa che è una nuova festa di Pasqua.
Inoltre nella festa di pentecoste si ricordava la cosiddetta festa delle messe cioè una festa agricola in cui si festeggiava l'abbondanza del raccolto e si offrivano le primizie a Dio.
Infine a Pentecoste si ricordava il dono della legge e la liberazione del Popolo dalla schiavitù d'Egitto. Con la liberazione dall'Egitto e il dono della legge Israele diventa un popolo civile proprio perché ha una legislazione, ha un'identità e ha la capacità di autodeterminarsi.
Questa è la festa ebraica.
La Pentecoste cristiana ci è raccontata in modi differenti e in più versioni. Due di questi racconti li abbiamo ascoltati nella prima lettura e nel Vangelo.
Se leggiamo attentamente i testi della Pentecoste, se leggiamo attentamente i testi dove scende lo Spirito Santo ad esempio su Cornelio insieme a Pietro, se leggiamo i testi di Atti in cui scende lo Spirito… ci rendiamo subito conto che la discesa dello Spirito ha un ruolo decisivo dal punto di vista personale e comunitario perché è portatore di una grossa novità. La prima cosa che porta è la libertà: libertà di pensare fuori dai propri schemi, la libertà di esprimersi con tutti, libertà nel modo di vivere, libertà che diventa creatività.
Lo Spirito Santo diviene quell'elemento sovversivo dello status quo, ci libera dalle leggi scritte e morali per introdurci nella libertà dell'amore che si esprime attraverso azioni concrete e nuove.
Il racconto di Atti non è una cronistoria di quello che è avvenuto quel giorno, ma attraverso delle immagini l'evangelista cerca di raccontarci un'esperienza spirituale così travolgente da farsi concretezza.
Il vento, il fuoco e i tuoni erano tre simboli biblici della presenza di Dio. Il giorno di Pentecoste avviene qualcosa di potente che stravolge la vita degli Apostoli e chi scrive utilizza delle immagini per dirci proprio questo.
Queste lingue di fuoco scendono su delle persone impaurite, rinchiuse, incapaci di parlare e di comunicare a chi è al di fuori.
Questa lingua di fuoco scende sugli apostoli e improvvisamente nasce in loro una fiamma che li rende capaci di uscire fuori dal Cenacolo a proclamare qualcosa di impensabile. La lingua di fuoco scioglie la loro lingua e li rende capaci di comunicare con tutti al di là di ogni barriera non perché conoscano tutte le lingue, ma perché praticano l'unica lingua riconosciuta da tutti che è quella dell'amore.
Questo racconto fortemente simbolico dice qual è l'esperienza quando si riceve autenticamente lo Spirito Santo.
L'esperienza della Pentecoste è un'esperienza che non è chiusa nel Cenacolo, ma ce ne sono state tante di effusioni dello Spirito Santo e tante avvengono ancora oggi.
Quando avviene un'esperienza dove c'è autenticamente lo Spirito Santo scopriamo delle dinamiche liberanti: siamo liberati dai nostri pregiudizi, dei nostri preconcetti culturali e religiosi, siamo liberati a volte anche da alcune forme di fideismo.
Grazie alle molteplici effusioni dello Spirito Santo è stato possibile che il cristianesimo non rimanesse relegato all'interno del giudaismo, ma che si aprisse ai pagani di cui noi siamo discendenti.
Oggi più che mai abbiamo bisogno, come chiesa e come singoli, di una nuova effusione dello Spirito Santo. Abbiamo bisogno di una Nuova Pentecoste che ci faccia uscire dalle nostre paure, dei nostri pregiudizi, dalla nostra negatività e da tutti quei mali da cui siamo attanagliati come individui e come comunità. Abbiamo bisogno di una chiesa che smetta di fingere di essere forte, dobbiamo lasciarci indietro la chiesa della legge e della morale per passare finalmente a una chiesa che si è realmente inclusiva per tutti. Abbiamo bisogno di essere smossi dalle paure etiche, dalle presunte invasioni, dalle logiche che ci rinchiudono all'interno del nostro nucleo familiare, abbiamo bisogno di essere liberati dalla misoginia strisciante, dall'omofobia dilagante che sembra essere superata solo dal mondo della televisione e dall'internet, abbiamo bisogno di reimparare l'alfabeto dell'amore fatto di azioni concrete e non di parole uscite dai cioccolatini Perugina.
Un sorriso buono, una parola cortese, uno sguardo di stima e un gesto di concreta gentilezza… Questo è lo stile che ciascuno di noi deve avere da oggi. Non aspettiamo che siano gli altri: comincia tu!
Basta scuse… l'altro mi ha fatto, quello ha detto, guarda il prete come vive, guarda quell'altro cosa fa, ecc…
Vuoi essere una persona secondo lo Spirito Santo cioè che lascia agire lo Spirito in sé? Comincia tu a cambiare! Non aspettare che sia il prete, Il vicino di casa o il parente con cui non ti parli da una vita. Sì tu quell'amore che desideri dagli altri.
San Giovanni della Croce, dottore della Chiesa, diceva che lo Spirito Santo è contagioso e lo diceva in questo modo "dove non c'è amore metti amore e troverai amore".
L'amore non ha a che fare col carattere, ma con gesti e sguardi, con azioni e relazioni.
Se noi riceviamo lo Spirito, ma poi preferiamo vivere da rinchiusi ripiegati sulle nostre abitudini umane e religiose allora stiamo soffocando il dono di Dio e dovremmo rispondere di questo nostro soffocare il dono di Dio.
C'è un termine nato nell'ambiente psicologico della scoperta della propria personalità e affettività che è il termine "queering" oppure "queer".
Questo termine definisce con chiarezza quello che non si è, ma non definisce con chiarezza quello che si è e in qualche modo lancia verso la ricerca di qualcosa di nuovo. Ecco lo Spirito Santo è esattamente queer e genera in noi qualcosa di simile.
Aiuta a non definirci più con certezza rispetto alle nostre false e sicurezze umane, religiose e spirituale.
Lo Spirito ci aiuta a uscire dalla nostra comfort zone per entrare nella sperimentazione dell'amore che assume forme estremamente nuove ed estremamente concrete.
Lasciamoci contagiare da questo amore e iniziamo a viverlo, lo ripeto, non a parole bensì con gesti reali, concreti e quotidiani di gentilezza.
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