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Santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe

  • Immagine del redattore: Gabriele Semeraro
    Gabriele Semeraro
  • 28 dic 2024
  • Tempo di lettura: 2 min

Dobbiamo stare molto attenti a non forzare la Parola di Dio e a non manipolare questa domenica per veicolare messaggi che non sono evangelici.

L'intento della Parola di oggi non è dirci che cos'è famiglia, ma dirci l'importanza della dinamica famiglia.

Questo è evidente già nella prima lettura perché abbiamo ascoltato un pezzettino della storia del profeta Samuele e della sua famiglia che non è una famiglia monogama bensì poligama.

Stesso discorso si potrebbe fare per il Vangelo stesso in quanto la famiglia di Gesù non si può certo definire tradizionale… e anzi a dirla tutta l'episodio di oggi è anomalo.

Gesù è andato con la famiglia a Gerusalemme per festeggiare la maggiore età che era a 12 anni. Tecnicamente Gesù non fa nulla di anomalo, ma capiamo che la dinamica di famiglia e la legge, in questo caso ebraica, non vanno sempre di pari passo.

Di fatto Giuseppe e Maria si comportano come hanno sempre fatto rispetto a Gesù. È il figlio dare uno scossone ai genitori ricordando loro la sua missione e il perché lui si trova li.

Potremmo dire che la lettera di Giovanni ci dà uno scossone e ci spiega il senso teologico di questa domenica. Il senso non è rispetto alla famiglia biologica, ma alla chiesa come famiglia.

Credo che questo sia un passaggio più difficile e più delicato, ma anche meno ideologico.

Troppo spesso ho sentito commentare le letture di oggi contro qualcuno, ma se uno legge attentamente le letture si rende conto che Gesù non sta parlando di famiglia cattolica, non sta parlando di modelli familiari e non sta portando nessun esempio morale rispetto alla vita delle famiglie.

Il cuore delle letture di oggi è guardare alla famiglia di Nazareth e capire che il modello di riferimento della chiesa è quello.

Il modello di riferimento della chiesa come chiesa è quello e nulla ha a che fare con le nostre forme familiari che nel tempo cambiano.

La fatica di essere credenti è quella di non diventare ideologici, morali o dottrinali bensì andare alla radice delle cose che si vivono cercando di rimanere fedeli allo spirito del Vangelo. 

 
 
 

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