V DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO A
- Gabriele Semeraro
- 4 feb 2023
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 5 feb 2023

Questa domenica siamo ancora nell'ottica del discorso della montagna.
Gesù ha appena elencato le Beatitudini e ora aggiunge un pezzo.
Abbiamo detto domenica scorsa che le Beatitudini hanno senso nel loro esito, nella promessa che fanno, altrimenti perdono di senso e diventano cose da masochisti.
Ora ci viene detto che chi vive sullo stile delle beatitudini, stile semplice e sobrio, diventa per il mondo sale e luce.
Non so se avete notato… mai nel discorso di Gesù è uscita la parola legge, comandamento o peccato. Interessante, no?
Non si dice da nessuna parte che per essere "luce" e "sale" del mondo bisogna essere perfetti o senza peccato, non ci viene proibito nulla e non ci sono comandamenti che vietano.
Il discorso della montagna è nell'ottica non del proibire, ma del vivere.
Al cuore c'è ciò che è buono, la gioia nel vivere le Beatitudini e dell'essere a servizio gli uni degli altri.
Dio non ci vuole bambini legati alla legge del "non fare", ma adulti che scelgono il bene con sobrietà.
"Non consiste forse il digiuno che voglio
nel dividere il pane con l’affamato,
nell’introdurre in casa i miseri, senza tetto,
nel vestire uno che vedi nudo,
senza trascurare i tuoi parenti?" dice il rofeta Isaia.
A forza di dirci cristiani solo perché in chiesa o a dirsi cristiani soli perché "non si fa nulla di male" o "si fa del bene" a sconosciuti abbiamo dimenticato un passaggio fondamentale… si è cristiani prima di tutto in casa propria!
Quanti tra noi fanno cose in paese e per la chiesa, ma poi non vivono le Beatitudini in famiglia?
Facile esercitare la pazienza e aiutare gli estranei, ma poi i tuoi? Proprio i tuoi familiari, quelli della tua cerchia, quelli che incontri ogni giorno fuori e dentro casa? Perdoni, sei mite, eserciti pazienza e vivi le Beatitudini proprio con loro?
Preghi e hai una vita spirituale primariamente in casa tua?
Non sono le grandi opere di bene o le manifestazioni pubbliche a dire di noi chi siamo e neppure le ore dedicate alle nostre devozioni, ma l'insieme della vita spirituale e delle piccole azioni concrete vivendo tutto sullo stile delle Beatitudini a cominciare da casa nostra.
La vera libertà non è fare quello che si vuole, ma nasce dalla fatica di mettersi continuamente in discussione aprendosi alla possibilità del cambiamento.
Dobbiamo stare attenti a ciò che facciamo e viviamo… attenti a restare nella luce delle beatitudini evangeliche, luce che illumina e non acceca.
A volte noi facciamo cose con la convinzione di essere nella luce del Vangelo, ma in realtà le nostre azioni ci accecano e accecano gli altri a causa dell'autocompiacimento, della vanagloria e dell'arroganza di "essere nel giusto".
A volte illudiamo gli altri con mille azioni extra ed eventi straordinari, ma manca la sostanza: Gesù, il Vangelo, la liturgia e i sacramenti.
Se il fondamento delle nostre azioni quotidiane non è Cristo Che tipo di testimonianza pensiamo di poter dare? Non basta essere All'Ombra del campanile per fare azioni cristiane! Non basta metterci il timbrino del catechismo, della diocesi, della vicaria oppure buttare un Vangelo qua e là per essere autenticamente luce del mondo e sale della terra.
Si parte da Cristo e si arriva a Cristo che è negli altri senza competizione, vanagloria e manie di grandezza.
Questo vale per la vita personale, vale per la nostra vita parrocchiale e vale anche in prospettiva delle grandi feste del vostro santuario.
O ciò che viviamo e ciò che facciamo vive la dinamica dell'amore in Cristo e Maria oppure perdiamo tempo e lo perdiamo male.
"Voi siete il sale della terra; ma se il sale perde il sapore, con che cosa lo si renderà salato? A null’altro serve che ad essere gettato via e calpestato dalla gente".
Noi siamo sale della terra? Abbiamo ancora un sapore come comunità e come singoli? E questo sapore è quello di Cristo oppure un altro?
Lo ripeto a voi e a me con forza… o abbiamo il sapore di Cristo oppure non sappiamo di nulla, o partiamo da Cristo oppure non arriveremo a nulla!
Speriamo di essere ancora luce del mondo e sale della terra, noi qui, perché altrimenti se non siamo luce del mondo...
Se non lo siamo dobbiamo domandarci: quanto è profonda la nostra tenebra?
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