VI DOMENICA DEL TEMPO DI PASQUA ANNO C
- Gabriele Semeraro
- 21 mag 2022
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 22 mag 2022

VI DOMENICA DEL TEMPO DI PASQUA
Domenica scorsa Gesù ci ha detto quanto sia importante per un suo discepolo amare, così importante da dirci che è una legge di vita.
Se ami, concretamente con intenzioni e azioni, si è suoi amici altrimenti non lo si è.
Questa domenica prosegue su questa linea.
Ci viene rivelato che chi ascolta le parole del Signore e le vive avrà in dono il Signore stesso e la pace del cuore.
Che grande dono!
Sei in pace?
Sei una persona sempre in agitazione, arrabbiata col mondo e che recrimina sempre oppure il signore è la tua pace?
Non sei in pace?
Vivi! Vivi la Parola e la vita in semplicità!
Non è facile… lo so bene!
C'è chi si permette si toglierci la pace e ci dice che è in nome di Dio… come nella prima lettura.
Che vergogna!
Capita anche oggi, sapete? Come ai tempi di Paolo... che qualcuno ci rubi la pace!
«Se non vi fate circoncidere secondo l’usanza di Mosè, non potete essere salvati».
Sembra di sentire certi tradizionalisti cattolici, ma anche più semplicemente cristiani/e e confratelli duri di cuore.
Tempo fa mi chiamò un giovane di cui mi ero preso cura in una parrocchia ed era in lacrime.
"Perché tu e il don precedente mi avete illuso?"
Illuso? Ero perplesso.
"Mi avete detto che Dio mi ama e che potevo essere un buon discepolo se imparavo a vivere la Parola di Dio… ma il nuovo parroco tutte le domeniche dice dell'altare che le persone come me non hanno speranza, sono perdute".
Lui è un ragazzo omosessuale e uno dei eristiani migliori che conosco, una persona secondo il cuore di Gesù.
Capite?
È il medesimo discorso di chi si permette di sputare sul Vaticano II, sul papa e sulle novità della chiesa.
È ciò che avviene quando, in virtù di un qualunque insegnamento religioso, ci permettiamo di escludere e discriminare.
La dottrina e la fede sono cose vive e dinamiche che si evolvono man mano che si comprende e si vive di più il Vangelo.
Se tutto è cristallizzato… non stiamo vivendo con Gesù. La nostra strada smette di essere la sequela, il discepolato, e diviene religione morta che non salva.
Possiamo fare discorsi teologici, dottrinali e morali, ma se manca l'idea che la salvezza è per tutti… che Gesù si è dato per tutti…
È solo la voce dello Spirito che spesso suscita nuove letture.
Questa voce non nasce da un prete o da un gruppo, ma dall'ascolto della Parola di Dio e dal dialogo all'interno della comunità. Poi la autorità prende posizione.
È quello che è avvenuto al concilio di Gerusalemme, è quello che è avvenuto nel Vaticano II ed è quello che sta avvenendo nei vari sinodi e che si concretizzerà nel sinodo mondiale.
Le intuizioni spesso nascono in micro realtà alla luce di un certo ascolto del Vangelo. Per quanto tanti si lamentino dicendo che oggi è tutto confuso dato che ci sono mille vie e intuizioni, in realtà questo vuol dire che è un tempo benedetto perché lo Spirito sta parlando moltissimo.
Tempo fa un laico di Finale mi ha detto che è una "vergogna" che ogni prete commenta la Parola di Dio in modo differente.
Confesso che mi ha fatto ridere perché dicendo questo ha negato la possibilità che lo Spirito parli a tutti in modo differente. Quante volte in una condivisione di gruppo della Parola sono emerse cose ben più vere da persone prive di studi teologici, sacerdoti e teologi laureati?
La guida è l'amore! Lo Spirito Santo!
Non la dottrina, non le tradizioni, ma l'amore reciproco sul modello di Gesù.
Apriamoci all'azione dello Spirito e restiamo permeabili alle sue novità che potrebbero arrivare tanto dai pastori istituiti quanto dalla persona esterna alla comunità, quanto dalla comunità stessa.
Apriamoci all'amore e troveremo la pace del cuore, avremo la salvezza e potremmo affrontare qualunque cosa rimanendo aggrappati a Gesù unica nostra speranza.
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