VI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - ANNO C
- Gabriele Semeraro
- 12 feb 2022
- Tempo di lettura: 4 min
Dobbiamo dedicare un po’ di tempo al Vangelo di oggi perché non possiamo correre il rischio di banalizzarlo e diminuirlo nella sua portata sovversiva e rivoluzionaria.
L’Evangelista Luca, a differenza di altre versioni dei Vangeli, propone solo 4 beatitudini a cui associa 4 guai.
Le Beatituudini, le 4 felicità, ci danno veramente gioia e pace?
Ascoltiamole...
“Beati voi, poveri,
perché vostro è il regno di Dio.
Beati voi, che ora avete fame,
perché sarete saziati.
Beati voi, che ora piangete,
perché riderete.
Beati voi, quando gli uomini vi odieranno e quando vi metteranno al bando e vi insulteranno e disprezzeranno il vostro nome come infame, a causa del Figlio dell’uomo. Rallegratevi in quel giorno ed esultate perché, ecco, la vostra ricompensa è grande nel cielo”.
Ma quando mai uno è felice perché povero, affamato, piange ed è perseguitato? Ci rendiamo conto di quanto sia strano e dal sapore masochistico questo Vangelo?
Sembra quasi che Gesù dichiari "beati" gli sfigati, ma non è così…
La beatitudine non è nel malessere in se stesso, ma nella promessa di bene e di speranza.
Perché sono “beati”? La beatitudine sta nel fatto che Dio sta dalla parte di chi soffre e si adopera per liberarli dalla loro schiavitù, da ciò che li imprigiona. Gesù vuole liberarci da ciò che è negativo e dal nostro sguardo pessimista sulla realtà… ecco perché le beatitudini non sono roba da masochisti, ma sono cose da sovversivi della fede e della vita! Cambiano il nostro modo di vivere le cose belle e brutte aiutandoci ad andare al cuore di vita credente reale, concreta e autentica.
Alle beatitudini, in questo testo, si accompagnano 4 guai.
“Ma guai a voi, ricchi,
perché avete già ricevuto la vostra consolazione.
Guai a voi, che ora siete sazi,
perché avrete fame.
Guai a voi, che ora ridete,
perché sarete nel dolore e piangerete.
Guai, quando tutti gli uomini diranno bene di voi. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i falsi profeti”,
I 4 “guai” sono rivolti a chi sta bene o crede di stare bene… a noi, forse? Serve a svegliare chi se la passa bene dall’illusione del proprio egoismo e autoreferenzialità. Si tratta di uno scossone a chi se la passa bene per cambiare la propria vita finchè se ne ha il tempo.
Oggi, tanto in chiesa quanto fuori, ci sono tanti che si propongono come “dispensatori facili di felicità”. C’è chi promette formule facili e a buon mercato, c’è chi si rifugia in proposte religiose che in realtà sono disumane, c'è chi propone soluzioni magiche o devozionali a problemi enormi.
Le Beatitudini e i guai vengono a sbatterci in faccia le nostre moderne forme di idolatria e mondanismo anche religioso.
Gesù viene e ci propone la via della concretezza e del principio di realtà… e la realtà com'è?
È complessa, non sempre piacevole, dolorosa e faticosa. Essere “beati”, felici, non può venire da soluzioni facili, ma dalla realtà!
Essere felici passa dal fatto che Dio è dalla mia parte, proprio di me che ho bisogno di lui.
I “guai” devono farci riflettere sul nostro modo di vivere autoreferenziale, superficiale ed egoista, deve interpellare la nostra vita reale!
Non possiamo vivere al riparo dei problemi del mondo e della nostra realtà con l'illusione del benessere personale.
Il malessere dei migranti, dei profughi, il malessere di coloro che hanno un identità altra, la fatica di chi spesso è da noi escluso, il dolore dei malati, ecc… non può non toccarci!
Il malessere di chi non si può curare a causa di coloro che non si sono vaccinati e che intasano le terapie intensive ci riguarda!
Il nostro benessere non può renderci insensibili e superficiali.
Gesù dice "guai", dice "guai" a te che ti credi nel benessere, a te che ti credi migliore, a te che escludi e maltratti i poveri, a te che discrimini chi vive una realtà affettiva che non capisci e a te che pretendi di chiuderti nell'egoismo. Quando tutto crollerà, e tutto prima o poi crolla nella nostra vita, chi sarà dalla tua parte?
Diventiamo Beati ogni volta che, possedendo i beni di questa terra, non ne facciamo degli idoli a cui ci svendiamo, ma siamo capaci di condividerli con i nostri fratelli e sorelle. Siamo beati ogni volta che accogliamo l'unicità dell'altro senza giudicarlo ed escluderlo per la sua vita così diversa da noi.
Le Beatitudini di Gesù sono un messaggio decisivo, che ci sprona a non riporre le nostre certezze sul nostro benessere temporaneo, a non cercare la felicità seguendo venditori di fumo anche in un certo tipo di chiesa, a non fidarci dei "professionisti dell'illusione" fuori e dentro la chiesa.
Con la sua Parola così paradossale Gesù ci scuote e ci fa riconoscere ciò che davvero ci arricchisce, ci sazia, ci dà gioia e dignità.
Che le beatitudini si concretizzino nel nostro modo di agire e vivere quotidiano.
Vorrei concludere con una sorta di proposta evangelica di nuove Beatitudini perché solo in questo modo possiamo comprenderne la portata sovversiva e possiamo impegnarci a cambiare la nostra vita.

"Beati voi, poveri,
perché vostro è il regno di Dio.
Beati voi, che ora avete fame,
perché sarete saziati.
Beati voi, che ora piangete,
perché riderete".
Beati voi, che ora siete esclusi dalla comunità a causa delle vostre scelte,
perché il Signore stesso vi accoglie.
Beati voi, che siete discriminati a causa della vostra sessualità e del vostro modo di essere,
perché il Signore vi ha creati così e vi ama.
Beati voi, uomini e donne che morite in mare cercando un posto migliore per il vostro futuro,
perché non sarete certamente esclusi dal Regno di Dio.
Beati voi, che fate del vostro meglio e siete pieni di dubbi di fede,
perché sarà Gesù stesso a rispondervi.
Beati voi, che scegliete di continuare a vivere la fede e di accostarvi ai sacramenti nonostante apparentemente esclusi,
la vostra ricompensa è la salvezza dell'anima.
Beati voi, che non seguite maghi e non seguite visioni, che non seguite madonne postine e devozioni dal sapore magico, beati voi che vi radicate nel Vangelo e non vi affidate ai bigottoni religiosi,
la vostra ricompensa è il Signore stesso.
"Beati voi, quando gli uomini vi odieranno e quando vi metteranno al bando e vi insulteranno e disprezzeranno il vostro nome come infame, a causa del Figlio dell’uomo. Rallegratevi in quel giorno ed esultate perché, ecco, la vostra ricompensa è grande nel cielo".
Amen
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