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VII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - ANNO C

  • Immagine del redattore: Gabriele Semeraro
    Gabriele Semeraro
  • 19 feb 2022
  • Tempo di lettura: 3 min



"A voi che ascoltate, io dico: amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi trattano male"

Trovo interessante che Gesù non si sta rivolgendo a tutti, ma dice "a voi che ascoltate".

Gesù sta parlando a chi decide di restare con lui, chi sceglie di essere discepolo o discepola, chi rimane nella chiesa. Il maestro ci vuole insegnare a cambiare l'ottica della nostra vita, a non vivere come gli altri che vivono sotto la legge del taglione.

In questa pagina del Vangelo La Regola d'oro presente in quasi tutte le culture assume un senso profondamente cristologico e per questo muta radicalmente.

Davanti alla logica della violenza, del male e del sopruso ci viene chiesto di rispondere con il porgere l'altra guancia e con l'esporci personalmente.

"Se amate quelli che vi amano, quale gratitudine vi è dovuta?"

La logica proposta non è il Contraccambio, ma un amore sovrabbondante che va al di là di quello che si riceve.

La legge del taglione dice "occhio per occhio e dente per dente" cioè è una legge di equità, una legge umana, non sempre ingiusta, ma priva di amore. In questa logica potremmo dire che "occhio per occhio rende l'uomo cieco dente per dente non lo fa più mangiare".

Per poter vivere invece la logica del Vangelo dell'amore bisogna uscire da questa dinamica e per uscire bisogna esercitarsi nella Misericordia.

Il perdono è il cuore della legge dell'amore. È quello che ci viene proposto anche nella prima lettura dove Davide sceglie di non uccidere il re Saul per timore di Dio.

Il timore di Dio non è la paura, ma il cercare di vivere l'amore e la Misericordia che Dio esercita su Saul e su Davide.

Questo passaggio non è facile perché perdonare non è mai dimenticare, almeno per noi mortali. La Misericordia è roba seria e non può fare a meno della memoria, Ma se vogliamo esercitare la Misericordia di Dio tra di noi dobbiamo viverla come un superamento del passato. Io so che tu mi hai fregato, ma scelgo di darti fiducia... non in modo ingenuo rimettendo tiene la possibilità di fregarmi, ma do la possibilità dimostrare che tu sei altro.

E questo quante volte lo faccio? Gesù in un altro Vangelo dice settanta volte sette cioè sempre.

Voglio come sempre toccare la nostra piaga perché ho il Vangelo tocca la realtà o rischia di diventare una favola inutili.

Ci sono persone inamabili, affamate d'amore, che non sanno amare e che non si lasciano amare, ma che il Signore vuole che siano amate. Che fare?

A volte è difficile amare persone così sperando che queste persone non siamo noi…

Amare non è questione di sentimento ed emozione, ma di profonda razionalità che può anche aprire a quelle altre dimensioni. Nella logica del Vangelo l'amore è scegliere l'altro perché è l'altro, cioè per se stesso e non per quello che io vorrei che l'altro fosse.

Amare gli altri però non significa lasciarsi distruggere, farsi uccidere nella propria umanità per poter assecondare sempre e comunque l'altra persona. Per amare devo essere vivo fisicamente e psicologicamente In modo tale di poter scegliere di dare la mia vita per l'altro.

Questo vuol dire che al fine di preservare l'Unità, di amore e di intenti, a volte è necessario amare l'altro a distanza. Cioè essere capaci di rispettare così tanto l'altro da farsi da parte e in questo modo rinunciare a un pezzettino delle nostre pretese.


MANDAMI QUALCUNO DA AMARE

Signore, quando ho fame, dammi qualcuno che ha bisogno di cibo,

quando ho un dispiacere, offrimi qualcuno da consolare;

quando la mia croce diventa pesante,

fammi condividere la croce di un altro;

quando non ho tempo,

dammi qualcuno che io possa aiutare per qualche momento;

quando sono umiliato, fa che io abbia qualcuno da lodare;

quando sono scoraggiato, mandami qualcuno da incoraggiare;

quando ho bisogno della comprensione degli altri,

dammi qualcuno che ha bisogno della mia;

quando ho bisogno che ci si occupi di me,

mandami qualcuno di cui occuparmi;

quando penso solo a me stesso, attira la mia attenzione su un’altra persona.

Rendici degni, Signore, di servire i nostri fratelli

Che in tutto il mondo vivono e muoiono poveri ed affamati.

Dà loro oggi, usando le nostre mani, il loro pane quotidiano,

e dà loro, per mezzo del nostro amore comprensivo, pace e gioia.


(Santa Madre Teresa di Calcutta)

 
 
 

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