VIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - ANNO C
- Gabriele Semeraro
- 26 feb 2022
- Tempo di lettura: 4 min
Aggiornamento: 27 feb 2022

Siamo arrivati all'ultima domenica del tempo ordinario, infatti domenica prossima sarà già la prima di Quaresima.
Le lettura delle ultime domeniche ci hanno accompagnato verso questo momento invitandoci alla radicalità della vita secondo il Vangelo.
Se nelle ultime due domeniche abbiamo contemplato la legge dell'amore messa in pratica, questa domenica veniamo introdotti ai temi dell'accompagnamento reciproco e alla coerenza.
Dobbiamo stare molto attenti a non cadere nel linguaggio ecclesiastico che in noi causa, senza volerlo, un fenomeno di disoncarnazione rispetto al reale.
Gesù usa un linguaggio simbolico, ma non per questo vuol dire che quello che dice non riguardi la realtà.
Non è facile guidare gli altri sia che questa guida sia istituzionale sia che si tratti di altri tipi di rapporti.
Il fatto che un politico oppure un ecclesiastico siano chiamati per ruolo a guidare altre persone, questo non implica che automaticamente se ne sia capaci.
La guida dell'altro implica che metto al primo posto non i miei interessi, ma il suo reale bene. Inoltre "guidare" non è prendere il posto dell'altro, ma "accompagnare" senza mai sostituirsi.
Ecco perché è così difficile per noi guidarci reciprocamente.
Nella vita reale siamo tutti la guida di qualcuno, in un modo o nell'altro: nel matrimonio, nel rapporto genitori e figli, tra amici, a scuola, tra colleghi, in chiesa, ecc…
Ma c'è un problema… spesso abbiamo la pretesa di guidare gli altri sulle loro scelte anche personali cercando di obbligarli a ciò che noi vogliamo, ma noi non conosciamo neppure noi stessi e non conosciamo la complessità della realtà.
Gesù ci richiama alla conoscenza di noi stessi come dato primario! Se tu non ti conosci profondamente, anche il luogo più oscuro del tuo cuore, come puoi permetterti di giudicare, accompagnare e criticare l'altro.
Noi siamo bravissimi a criticare!
Quante volte mi capita che nessuno venga a dirmi nulla a causa del ruolo che ricopro e poi sento mille critiche in giro? Il mio vantaggio è che non avendo uno stile clericale e abituato a confondermi tra la gente come si fa in città riesco a sentire molte cose contro di me senza che nessuno si accorga di nulla.
Ma c'è anche chi viene dal fratello e da fiato alle trombe, spara il suo giudizio, non conoscendo la complessità della vita.
Capita a tutti di non rendersi conto di quale trave ci sia nel proprio occhio e voler a tutti i costi spiegare gli altri come vivere… capita a me e capita a voi.
Infine Gesù ci ricorda che esiste un metro di misura con cui possiamo capire chi abbiamo davanti, ma anche e soprattutto noi stessi.
L'immagini dei frutti e dell'albero è potente.
Troppo spesso noi abbiamo un immagine aulica di noi stessi, ci sopravvalutiamo largamente!
Mettiamoci davanti ai frutti reali della nostra vita e li avremmo un'indicazione di che tipo di albero siamo cioè se siamo persone orientate verso il bene o verso il male.
Se lo facciamo con onestà scopriremo che ci sono tanti frutti marci nella nostra vita e alcuni buoni.
I frutti di bontà, di verità e di pace sono il segno efficace che manifesta una certa coerenza tra parola annunciata e vita trasformata.
È grazie a questo Vangelo che ci rendiamo conto come uno dei segni, dei frutti, più marci del nostro tempo e della nostra chiesa in occidente sia proprio l'incoerenza tra ciò che si annuncia, ciò che si professa e ciò che realmente si vive.
Questo ci rende persone brutte e chiesa degenerata. L'impegno per il cambiamento deve partire da te, non aspettare che cambi la struttura e non aspettare che cambiano gli altri, cambia tu per primo per prima.
Uno dei grandi denunciatori di questo fenomeno dell'incoerenza vicino alla modernità è un non cristiano che tutti conoscete per nome: il Mahatma Gandhi.
Lui più volte pubblicamente aveva manifestato la propria difficoltà ad accogliere il cristianesimo a causa dell'incoerenza dei Cristiani cattolici e protestanti. Egli accoglieva, ammirava e seguiva con rispetto il messaggio di Gesù, ma condannava e si opponeva all'incoerenza e al comportamento vergognoso degli attuali discepoli di Gesù.
Molte delle accuse da parte di chi non è qui con noi oggi, giovani e meno giovani, è verso questo stile incoerente e spesso anticristiano.
Esempio banale… come vivo un conflitto per qualsivoglia ragione? Personalmente non lo vivo in modo cristiano, anzi emerge tutta la violenza e l'arroganza tipica del nostro tempo. È facile professarsi cristiano con la bocca semplicemente perché si viene a messa, il problema è esserlo quando sei in conflitto con i parenti per questioni di eredità… quando l'altro ti pesta i calli, quando ti trovi ad andare in tribunale, quando ci sono contese su questioni pratiche e lavorative. È difficilissimo essere veramente cristiani in famiglia.
Per guidare gli altri bisogna imparare a guidare se stessi altrimenti il rischio non è quello di accompagnare l'altro, ma di cercare di piegarlo secondo il proprio comodo. Questo lavoro va fatto a prescindere dal tipo di relazione in atto con l'altro.
Il cristianesimo non è la religione del libro, non è la religione della liturgia, non è la religione della messa, ma è la fede in una persona viva che ci accompagna e che ci chiede di vivere similmente a lui nella concretezza di ogni singola azione e relazione.
La quaresima sarà una nuova occasione di ripartenza…e tu che fai? Stai fermo/a oppure riparti?
Ti invoco, Spirito Santo di Dio,
scendi su di me e liberami dalla cecità di cui non mi accorgo.
Sono cieco a causa della superbia, perdonami.
Sono cieco a causa del giudizio, perdonami.
Sono cieco a causa dell'orgoglio, perdonami.
Sono cieco a causa dell' illusione di superiorità,
dall'osservare precetti senza amore,
dalla grandezza del giudizio superficiale,
dalla supponenza di ritenermi migliore.
Donami, o Spirito di Dio, la tua luce, per sconfiggere le tenebre del mio peccato,
il tuo intelletto per leggere dentro al mio cuore oscurato dal male,
per capire che devo liberarmi dalla mia incapacità di vedere,
che quello che credo di sapere con le mie forze non è la verità, ma inganno, critica e pregiudizio.
Dammi, o Spirito Santo, il tuo consiglio per accogliere il fratello con comprensione, occupandomi soltanto di correggere me stesso e che io senza il tuo aiuto neppure riesco a scorgere. Amen.
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