XVI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - ANNO A
- Gabriele Semeraro
- 22 lug 2023
- Tempo di lettura: 3 min

La Parola di Dio di oggi è estremamente ricca gli spunti. Mi sembra che tra questi ce ne siano alcuni che sono per noi liberanti:
La prima lettura ci ha mostrato come al di sopra di tutto e di tutti ci sia Dio. Questo ci dovrebbe liberare dalla nostra ansia di farci giudici gli uni per gli altri. Ci dovrebbe liberare dall'ansia di correggere a tutti i costi gli altri pensando di essere noi differenti da loro.
La seconda lettura ci ha mostrato come nella debolezza c'è solo un essere che può venirci incontro: lo Spirito Santo. La stessa preghiera se non è suscitata dallo Spirito è inutile. Lo Spirito di Dio supera le nostre preghiere e già da dentro di noi urla verso Dio.
Il Vangelo tra i molti contenuti fa emergere le tematiche del nascondimento, della piccolezza e del fermento vivo.
Vorrei allora soffermarmi con voi particolarmente su questo Vangelo. Nel testo ci vengono presentate tre parabole, ma di una ci dà l'interpretazione autorevole Gesù stesso… delle altre due non ci viene detto nulla.
In realtà le tre parabole sono un'unica parabola!
Per l'interpretazione del grano e la zizzania vi mando al vangelo dato che Gesù fa già l'omelia di questa parte, ma gli altri due testi sono particolarmente interessanti perché ci dicono qualcosa di importante sul nostro modo di essere chiesa e sul nostro modo di dover intendere la nostra azione nel mondo come credenti.
Nella seconda parabola ci viene detto che il regno dei cieli è simile al granello di senape il quale è piccolissimo, ma diventa un grande albero che accoglie una grande biodiversità: uccelli, rettili e insetti di ogni genere.
In un certo senso la parabola sta parlando della chiesa o meglio della comunità dei discepoli. La comunità agli inizi è una comunità estremamente piccola, ma che in breve tempo si radica nelle culture con cui entra in contatto divenendo un luogo accogliente per tutti. Gli uccelli del cielo in fondo rappresentano tutti coloro che in un modo o nell'altro entrano sotto la sua ombra. Gli uccelli sono di tante specie, ognuno è diverso e non c'è bisogno che si adattino all'albero, ma semplicemente si mettono al riparo.
La terza parabola parla nuovamente della Chiesa, ma può essere applicata anche al/la singolo/a discepolo/a.
Agli inizi la chiesa si è mischiata col mondo pagano, era piccola, ma è stata in grado di diventare fermento per la società civile ed è stata capace di mutare profondamente il mondo.
Se il lievito resta vivo e non inacidisce rende grande e trasforma in modo naturale tutta la pasta. Il lievito non snatura la farina, ma le dà corposità, fa sì che l'impasto risulti più buono e più morbido.
La lettura di oggi ci sta dicendo come essere chiesa e come essere credenti nel mondo.
Non siamo chiamati a giudicare il mondo, non siamo chiamati a metterci contro il mondo e non siamo chiamati a trasformare la società civile in una società Cattolica.
Siamo chiamati a mischiarci con gli altri e diventare fermento positivo, ma per essere fermento positivo non si può inacidire.
Domando a ciascuno di voi: oggi siamo fermento per questa società? Forse non siamo un po' inaciditi?
Quante battaglie ideologiche e quante guerre "sante" stiamo portando avanti contro il mondo contemporaneo? Quanta violenza stiamo facendo anche dentro le nostre famiglie e dentro le nostre realtà con la scusa della retta fede?
Gesù ha detto chiaramente che la zizzania deve crescere col grano quindi se noi pensiamo di essere grano, grande presunzione che rischia di dannarci, allora non dobbiamo avere l'ansia di correggere nessuno.
Ciascuno di noi, a prescindere che si consideri un progressista o un conservatore della fede, deve piantarla di farsi venire ansie da predicatori. Dio giudicherà e non sta a noi estirpare la zizzania.
Certamente la correzione fraternaè un elemento importante nella vita di fede, ma la correzione si fa tra pari e mai con chi è lontano dalla nostra visione di vita e di fede.
Dalla mia adolescenza ad oggi ho visto e conosciuto persone che con la scusa della fede hanno cacciato i propri figli in mezzo alla strada perché non condividevano i loro valori, perché erano omosessuali o perché si erano allontanati dalla visione di fede dei loro genitori.
Per essere lievito bisogna essere nascosti e bisogna essere capaci di valorizzare ciò che di buono c'è negli altri e nella cultura laica.
Al Signore il giudizio, al Signore la Misericordia e al Signore la guida del mondo. Noi dobbiamo solo essere lievito nascosto che può valorizzare il bene del nostro tempo, della nostra società e della nostra storia.
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