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XVII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO B

  • Immagine del redattore: Gabriele Semeraro
    Gabriele Semeraro
  • 25 lug 2021
  • Tempo di lettura: 3 min

La Parola di Dio di oggi si concentra sul tema del pane, del cibo, del nutrimento umano necessario per vivere e non venir meno. Con questa scusa ci viene insegnato qualcosa di più grande che riguarda la vita umana tanto carnale quanto spirituale.

Ci sono persone affamate che non hanno cibo: cibo del corpo, intellettuale, spirituale, culturale, sociale, politico, ecc…

Gesù ci mostra come la vocazione, cioè la chiamata di ciascuno di noi, è quella di diventare pane e vino per gli altri, vivere la Carità di Cristo come stile della nostra vita. Fateci caso, è la stessa carità che si vive nell'Eucaristia domenicale: Gesù si dona a noi, si fa cibo, si moltiplica per fare di noi un solo corpo e un solo Spirito.

Gesù decide di venire in mezzo a noi attraverso l'Eucaristia, i sacramenti e gli esseri umani per insegnarci come si fa a spezzarci gli uni per gli altri.

La divisione, nella logica di Dio, unisce e moltiplica!

Sia la prima lettura che il Vangelo sono chiari su questo: non si può moltiplicare se non si è capaci di dividere qualcosa.

Per vivere questa prodigiosa divisione che moltiplica dobbiamo fare spazio allo Spirito Santo in modo che possa sciogliere il nostro egoismo.

Chi è l'egoista? Egoista non è il ricco o chi ha molto, ma chi non sa donare, chi non sa donarsi, chi teme sempre per sé stesso, chi ha paura di perdere qualcosa.

La persona che sa donare non è ricattabile perché non ha nulla da perdere... ha già perso tutto ed è libera!

L'egoismo è l'esperienza quotidiana di chi usa mille scuse per non fare servizio, volontariato, per non venire in Chiesa o dedicarsi ai fratelli e alle sorelle.

In fondo tutti abbiamo qualcosa da donare, ma tanti non fanno nulla perché dicono: "se poi mi impegno perdo tempo e non avrò tempo per me stesso".

Altre volte ci si dedica a degli impegni, ma poi non si è in grado di portarli avanti perché oppressi dalla paura che gli altri possano fare al posto nostro e meglio... le gelosie, le ansie e le invidie sono compagni di strada dei "finti servizi" e della "falsa carità".

Eppure con il poco di ciascuno, messo a disposizione di tutti, attraverso le mani di Dio, ne avanzerebbe ancora.

La Chiesa è proprio questo: è il luogo della sovrabbondanza di Dio! Quelle dodici ceste che avanzano e vengono conservate sono la Chiesa che è la sovrabbondanza della Pasqua del Signore da distribuire a chi ne ha bisogno.

Non importa se uno è ricco oppure se uno è povero, tutti possiamo dare qualcosa... foss'anche solo l'ascolto o una parola buona.

Il Papa, tempo fa, commentando questo Vangelo disse: "ci fu sovrabbondanza, tutti mangiarono a sazietà, fino allo spreco, gli avanzi furono raccolti in dodici ceste, uno spreco in cui però nulla andò perso a differenza degli scandalosi sprechi ai quali sono avvezzi molti di noi. Il messaggio del Vangelo è chiaro, trasparente e convincente: dove c'è Gesù le proporzioni umane scompaiono e, paradossalmente, la sproporzione di Dio è più umana, più realistica, più semplice, più vera e realizzabile dei nostri calcoli. La sproporzione di Dio è realizzabile perché guarda al calore del pane che invita ad essere spezzato, non alla freddezza del denaro che cerca la solitudine dei depositi bancari. Il miracolo dei pani non ha niente della soluzione magica, al cuore di esso c'è lo stesso Gesù, un Gesù che si spezza e consegna se stesso in ogni pezzo di pane". Fin qui il Papa...

Che la nostra vita abbia la fragranza del pane caldo che chiede di essere spezzato e condiviso. Se la nostra vita invece assomiglia ad una riserva di denaro freddo, ad un agire sempre con il freno a mano tirato, una vita sempre in riserva... perderemo tutto, ma soprattutto noi stessi e la nostra anima.





Padre amorevole, ti prego di trasformare il mio cuore e la mia vita sul modello di Gesù, tuo Figlio.

Aiutami ad avere un cuore grande, pronto ad accogliere tutti coloro che hanno fame di pane e di tenerezza, di lavoro e di ascolto, di dignità e di rispetto, di cultura e di scienza, di pace e di serenità.

Fa che chiunque si senta amato da ciascuno di noi, di quell'amore che solo tu puoi insegnarci.

Ci sorprendi sempre... sei un Dio generoso che da in sovrabbondanza senza guardare i meriti, non vuoi nulla in cambio e non stai a far conto dei nostri peccati o dei nostri meriti.

Non vuoi nulla in cambio, ma vuoi donare, perdonare, consolare e amare tutti.

Prendi il mio cuore per renderlo simile al tuo: un cuore aperto disposto a spezzarsi, a donarsi, a condividere, a darsi gratuitamente, ad amare senza alcuna misura. Amen

 
 
 

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