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XXII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - ANNO C

  • Immagine del redattore: Gabriele Semeraro
    Gabriele Semeraro
  • 27 ago 2022
  • Tempo di lettura: 2 min


La Parola di oggi ci vuole illuminare e guidare su alcuni aspetti della vita personale che sono molto apprezzati da Dio.

I due aspetti al cuore delle scritture di oggi sono: l'umiltà e la gratuità. 

Sono due aspetti di cui non possiamo mai fare a meno, due aspetti su cui fatichiamo di più e cose che se vissute con lo stile dei/delle discepoli/e di Gesù possono davvero cambiare il mondo attorno a noi oltre che cambiare profondamente noi stessi.

Queste due qualità, spesso, non sono innate, ma vanno coltivate con scelte concrete e vanno anche chieste nella preghiera.

Si può essere umili e gratuiti senza essere necessariamente cristiani… il Mahatma Gandhi e il Dalai-Lama ce lo hanno mostrato chiaramente. 

Sarebbe già grande cosa vivere questi aspetti solo umanamente, ma chi è seguace di Gesù ha come modello lui.

Essere umili non è farsi andare bene tutto, assecondare le logiche di male o mafiose, essere umili non è restare in silenzio, testa bassa, mani giunte e collo storto! No!!!

L'umiltà è un atteggiamento del cuore che guarda agli altri con uno sguardo di stima e li considera importanti perché creati e amati da Dio.

Da questo ne consegue scelte quotidiane concrete!

Esempio?

Come cammino per strada, come sto in fila dal dottore o al supermercato, come lavoro, come sto in autobus, ecc…

L'umiltà però non è farsi andare bene tutto addirittura il male.

Davanti ai violenti, a chi opera il male, chi vive la scortesia e la durezza non si può stare in silenzio e non ci si può far andare bene tutto perché in quel caso si è CONNIVENTI CON IL MALE.

E si… che si viva e lavori in ambienti pubblici o privati, che si sia in famiglia o in società, che si sia laici o preti, che si sia vice-parroci o collaboratori, ecc… la connivenza silenziosa con il male ci rende colpevoli e non umili!

Si denuncia, se si può aiutare si lavora per cambiate le cose e se necessario si cambia aria, ma l'umiltà è roba seria e quotidiana.

Passiamo al secondo aspetto: la gratuità. 

La gratuità è nuovamente uno sguardo del cuore, un atteggiamento della vita e un dono.

La gratuità non è semplicemente un dare e un darsi libero da contraccambio e aspettative, ma è lo spazio di una vita bella.

Nuovamente la gratuità non è in senso stretto cristiana, ma il/la cristiano/a prova a viverlo guardando alla gratuità di Gesù e dei suoi amici.

La gratuità non attacca il cuore a nulla perché tutto dono, la gratuità ci libera dalle invidie, la gratuità di Cristo ti fa capace di donarti totalmente… fino al dono totale della vita.

L'altro nome della gratuità e anche dell'umiltà sapete qual'è? Castità!

La Castità non ha a che fare col sesso… quella è la continenza!

La Castità cristiana è proprio provare a essere umili, gratuiti e liberi come Gesù.

Infine ci sono anche due ricompense. 

  1. La prima ricompensa 

Essere umili e gratuiti sono modalità che colpiscono positivamente gli altri. Saranno gli altri che ci faranno passare avanti, al primo posto, proprio come dice la parabola.

  1. La seconda ricompensa 

Essere gratuiti e umili ci apre la strada verso il Regno di Dio. 

Noi ovviamente dobbiamo lavorare per acquisire lo stile casto di Gesù, ma non dimentichiamo di chiedere anche a Gesù stesso di aiutarci.

 
 
 

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