XXVI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO B
- Gabriele Semeraro
- 25 set 2021
- Tempo di lettura: 5 min
Nelle ultime settimane la parola di Dio è stata particolarmente esigente con noi e questa domenica prosegue su questa linea.
Se la scorsa settimana ha evidenziato il peccato dal punto di vista della comunità credente, della chiesa e della società... questa settimana ci vengono proposte due linea particolari.
La prima linea riguarda la giustizia e lo scandalo verso i piccoli;
La seconda riguarda l'azione libera Dio al di là della struttura religiosa e del gruppo di appartenenza.
Gesù oggi ci ha detto chiaramente che se c'è una parte di noi che ci scandalizza, cioè che ci fa cadere e che è d'inciampo grave, va tagliata. Dobbiamo stare attenti perché questa Parola di Dio in passato è stata usata male nei nostri conventi, nelle nostre parrocchie e dai nostri confessori.
Spesso è stata proposta la via cristiana come "la via del tagliare": l'affettività, la sessualità, ogni forma di bellezza e piacere, ecc… il tutto in maniera acritica, quasi senza raziocinio, con la scusa perversa che tutto il male e tutto è peccato.
Ovviamente è stata una via che ha devastato le persone ed è stata una delle cause dell'abbandono della chiesa da parte della gente nella nostra era moderna.
Nondimeno resta vera l'esigenza di un certo rigore per cui determinati aspetti della vita vanno tagliati.
Dobbiamo imparare a tagliare.
Il taglio è qualcosa di doloroso e di violento, ma lo si può fare se si ha una prospettiva di crescita.
Non desidero trasformare questa omelia in un insegnamento di morale, ma è importante che davanti a determinati mali che vengono da noi stessi ci sia un taglio netto.
Il taglio può voler dire anche autodenunciarsi pubblicamente per il proprio male, vuol dire che dopo la correzione fraterna si può arrivare a decisioni estreme per il bene della comunità e del singolo.
Se una persona non paga le tasse, ruba, è bugiarda, se è sempre lì che commette gli stessi peccati come chiacchiericcio, pettegolezzo, tradimenti e, atteggiamenti mafiosi, ecc… Ecco si ha il dovere di tagliare con questi stili, di farsi estrema violenza e se necessario la comunità è chiamata a denunciare pubblicamente queste cose altrimenti si è complici nel peccato e nel reato.
È importante denunciare il male alle autorità ecclesiali e civili!
Lo scandalo verso i piccoli nasce spesso dalla nostra omertà, dalla nostra ricerca del quieto vivere e dall'accettare cose intollerabili: la violenza sulle donne e sui bambini in qualunque forma da quella psicologica a quella fisica, il tollerare la cattiva amministrazione sia nel pubblico che nel privato quanto nella chiesa, nel tollerare e fare amicizia con le proprie passioni perverse che portano a tradimenti e bugie.
Questo non fa solo male al singolo e alla comunità, ma può scandalizzare i più fragili umanamente e nella fede.
Non è forse vero che le nostre chiese vuote sono frutto tanto dell'eccessiva durezza delle norme quanto di un eccessiva tolleranza del male? Non è forse vero che parte di questa responsabilità dell'abbandono della chiesa da parte di tanti è frutto della nostra cattiveria nel vivere e della nostra rigidità formale? Non è forse vero che tutto questo è colpa nostra e, quando dico nostra, intendo tanto di voi qui seduti quanto mia qui che celebro, tanto del codice di diritto canonico quanto dei vescovi, tanto del papa quanto dell'ultimo dei fedeli della chiesa?
Allo stesso tempo, seppur dobbiamo stare attenti a cosa tagliare, ritengo che ci voglia maggior decisione da parte nostra nel fare scelte coraggiose che forse scandalizzeranno una delle fasce più dannose presenti nella chiesa cioè gli ultraconservatori e i bigotti.
Proprio questa settimana durante una messa c'è stato un attacco violento da parte di uno di questi personaggi troppo zelanti nella forma religiosa, ma che hanno dimenticato lo stile di Cristo. Al di là della paura umana che ho avuto e delle persone che erano con me, è stato un bell'esempio di come alcune scelte portino a galla e faccio emergere chi è veramente di Cristo e chi, travestito da cristiano, in realtà appartiene a Satana.
Passiamo ora al secondo punto cioè al fatto che Dio è superiore rispetto alla struttura religiosa e alle nostre idee.
Sia Mosè sia Gesù si trovano nella condizione di guidare persone dal cuore chiuso, che vogliono incasellare tutto tra il "noi" e il "loro".
È la tentazione tipica della chiesa, vista dal punto di vista umano, che vuole preservare i propri spazi e poteri marcando chiaramente i confini, ma nella logica di Dio non ci sono confini. Lo Spirito Santo è dato a tutti perché Dio vuole che tutti gli uomini siano salvi e come dice un salmo, il sole splende sui buoni e sui cattivi.
Il fatto di essere battezzati non ci garantisce che lo Spirito Santo possa agire liberamente noi, ma a volte è evidente ai nostri occhi come l'azione dello Spirito Santo agisca addirittura, se non principalmente, su chi non è battezzato, addirittura su chi non è credente.
Mosè per conto di Dio ci dice "sei forse tu geloso per me? Fossero tutti Profeti".
Questo vale anche per quanto riguarda il rapporto con chi professa Cristo ma non è cattolico. Grazie allo Spirito Santo abbiamo capito, o almeno una parte di chiesa ha capito, che seppur nelle differenze del credere, i nostri fratelli e sorelle delle altre denominazioni cristiane non sono contro di noi perché nessuno che crede in Gesù Cristo può essere contro di noi.
In questa logica esistono delle differenze, ma non esiste più il "noi" e il "loro".
Certo che se noi invece di essere pieni di Spirito Santo siamo invece pieni di noi stessi, come ci ha ricordato San Giacomo, allora siamo veramente lontani dalla logica di Cristo, allora siamo ancora nell'ottica del chi è dentro e chi è fuori.
La prima cosa da tagliare nella nostra vita e l'uomo vecchio che crea confini duri e crudi su cose non buone. Se una cosa non è buona si taglia, ma il taglio deve bruciare prima di tutto noi stessi personalmente.
È tempo di agire nettamente su noi stessi, e tempo di sfrondare quei rami morti che ancora prosciugano la chiesa dalla propria linfa vitale, è tempo di tornare alla fede semplicemente vissuta nella quotidianità della vita.
Prima di concludere vorrei sottolineare un dato importante che non dobbiamo trascurare…
Possiamo dire che nella logica della Scrittura esistono due tipi di scandali:
Lo scandalo verso i piccoli che nasce da azioni intrinsecamente malvagie. E qui si deve essere netti nel correggere, cambiare e tagliare.
Lo scandalo che nasce dalla Croce e che mette in difficoltà i malvagi e chi è lontano dalla logica di Cristo, anche all'interno della Chiesa.
Al momento sono presenti entrambi, ma preghiamo da un lato di non essere noi causa del primo scandalo e dall'altro di non essere noi nella condizione di essere gli scandalizzati del secondo caso.

Padre Santo, aiutaci nelle scelte della vita. Tu che hai avuto parole dure per chi scandalizza i piccoli, che hai usato immagini chiarissime per condannare il male, sostienici, riempici con la tua forza, non permettere che ci inganniamo, che trasformiamo il peccato in qualcosa di opportuno o inevitabile, la menzogna in un mezzo necessario, il non detto e l'omertà come un obbligo, l'egoismo in decisione sensata.
Signore Gesù, aiutaci a comprendere che o scegliamo te oppure il maligno, perché non esiste una via intermedia. Liberaci dalla presunzione di giustificare le nostre scelte di comodo, di manipolare la realtà del peccato: personale, sociale, ecclesiale ed ambientale.
Riportaci alla trasparenza e alla chiarezza della vita, aiutaci a comprendere dov'è che c'è il male ambiguo che si frammista al bene, rendici sufficientemente forti e coraggiosi da tagliare prima di tutto quello che nella nostra vita personale è male.
Liberaci dal bigottismo e dalle regole, dal bigottismo della forma, dal bigottismo religioso e dalla rigidità. Rendici uomini e donne liberi che sanno vedere l'azione dello Spirito Santo in tutti, anche in chi non fosse battezzato.
Amen.
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