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XXXI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - ANNO B

  • Immagine del redattore: Gabriele Semeraro
    Gabriele Semeraro
  • 3 nov 2024
  • Tempo di lettura: 3 min

Ai tempi di Gesù c'erano tantissime leggi, sia civile che religiose, che un cittadino ebreo doveva conoscere. Doveva conoscere le leggi dei romani, doveva conoscere le leggi sociali e doveva conoscere tutte le leggi presenti nella scrittura oltre a quelle legate ad una certa prassi religiosa.

L'ansia dei sapienti era quella di provare a sintetizzare in modo efficace tutte queste leggi.

Ciò che urgeva nel cuore dei sapienti di Israele era in fondo la domanda “cosa muove la mia vita?”

Qual’è la legge, la guida, da seguire per poter vivere bene senza allo stesso tempo complicarsi la vita.

Attenzione perché in questo frangente noi abbiamo troppo spesso equiparato la legge dell'amore con la regola aurea di tutte le religioni. Non è esattamente la stessa cosa! Non è la stessa cosa perché al centro delle parole di Gesù c’è posto l'amore.

“Non fare agli altri quello che non vuoi venga fatto a te” è una regola d'oro in tutte le culture ed è di buon senso, ma non è quello che abbiamo sentito oggi.

Dice Gesù:《Il primo è: “Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l’unico Signore; amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza”. Il secondo è questo: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Non c’è altro comandamento più grande di questi》.

Al centro non c'è la filantropia o una sorta di legge del taglione bensì al centro c'è la qualità di un amore per Dio che si esprime sempre in un amore concreto in rapporto con gli altri.

Hai bisogno del comandamento che ti dice di non uccidere, di non rubare, di non dire il falso, ecc… se non c'è una relazione di amore ne hai bisogno. 

Se invece è l'amore a guidare la tua vita allora non hai bisogno dei comandamenti.

Dovremmo spendere allora due minuti su questo amore, su cosa vuol dire.

Se io vi chiedessi che cos'è l'amore per voi sono convinto che uscirebbero tante cose bellissime e vere, ma allo stesso tempo cose che hanno poco a che fare con l'amore cristiano.

L'amore cristiano non è una questione emotiva o sensitiva, ma è una questione razionale.

Nell'ottica credente io guardo l'altro non perché attira il mio sguardo, non perché mi piace, ma perché è l'altro. 

Io guardo all'altro non perché mi può dare qualcosa, ma perché è figlio di Dio come me. 

Io cerco di avere uno sguardo di stima sull'altro non perché è bravo, ma perché è profondamente amato da Dio ed è abitato da Dio come lo sono io.

Capite che in quest'ottica diventa complicato per noi l'amore e allo stesso tempo diventa qualcosa di semplice.

Ai fidanzati che vogliono sposarsi in chiesa suggerisco un lungo esame di coscienza perché sposarsi in quel modo vuol dire dare al matrimonio quelle connotazioni lì.

Vale per tutte le vocazioni…

Ecco perché oggi abbiamo magari tanti cattolici che non sono per niente cristiani perché non amano nel modo corretto.

Dio ama anche il diavolo perché è una sua creatura e lo ama così tanto che non l'ha distrutto al momento della ribellione.

Provate a verificare nella vostra vita personale se state provando a camminare in questa visione di amore oppure se siete altrove.

Punto di partenza per la vostra vita spirituale sarà questo: sia che lo stiate già facendo sia che vi scopriate lontano da questo modello di amore.

Dio guarda all'umanità che aveva creato bella e vede questa umanità che si allontana. Nel momento del grande tradimento avrebbe dovuto per giustizia sterminarci tutti, ma lui ha manifestato un'altra forma di giustizia e di amore: la Misericordia. Dio guarda in che condizioni miserevoli ci siamo ridotti odiandoci a vicenda e pur vedendo perfettamente cosa siamo diventati, sceglie di guardarci e dire relazionarsi con noi come se fossimo puri. Di più… sceglie di incarnarsi in quel putrido fango in cui ci siamo immersi, decide di condividere la nostra esperienza di dolore. L'amore non è una questione di emozione, di sentimento, ma è una scelta razionale di Dio. Questo è l'amore che Cristo chiede a noi.

Non stiamo escludendo le emozioni, non stiamo escludendo i sentimenti e non stiamo escludendo anche ciò che è sensibile nella nostra umanità, ma stiamo dando all'esperienza dell'amore una connotazione forte e fortemente razionale.

Le scuse cadono… non è vero che non sei capace di amare.

Puoi far fatica a perdonare, puoi non amare in modo emotivo, ma non puoi non amare in modo cristiano.

Ci fermiamo qualche istante a meditare e a chiedere al signore di sviluppare in noi questo sguardo.

Ci diamo il Signore gli occhi per amare questo mondo, per amare questa realtà e per amare queste persone che ci troviamo davanti.

 
 
 

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