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XXXI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - ANNO C

  • Immagine del redattore: Gabriele Semeraro
    Gabriele Semeraro
  • 29 ott 2022
  • Tempo di lettura: 5 min

Cosa rappresenta Gerico in questo Vangelo?

Gerico è la città che durante l'esodo si era opposta a Israele e a Giosuè. 

Gerico è anche la città più bassa sotto al livello del mare e più vicina al deserto.

In pratica rappresenta il luogo esistenziale di coloro che non semplicemente sono lontani da Dio, ma che vi si oppongono anche apertamente. 

Chi è Zaccheo?

Zaccheo è esattore delle tasse quindi colluso col potere invasore romano, è anche un ladro che usa il suo potere per arricchirsi.

Zaccheo è colui che per la mentalità ebraica è insalvabile sia per la sua vita sia per il suo lavoro.

Dice il Vangelo che "Zacchèo, capo dei pubblicani e ricco, cercava di vedere chi era Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla, perché era piccolo di statura".

È un uomo ricco cioè è uno di quei ricchi di cui Gesù dice che non possono entrare nel regno dei cieli, non si tratta semplicemente di una ricchezza economica, ma non ha spazio ed è pieno di sé quindi non c'è posto per Dio. Giustamente il Vangelo dice che "era piccolo di statura".

Non è semplicemente essere bassi fisicamente, ma è la sua statura morale ad essere piccola.

Già solo questa introduzione del Vangelo di oggi ci fa capire quanto sia carico di simbolismi questo brano e quanto ha da dirci. 

Sono immagini reali che rimandano all'esperienza spirituale della lontananza, della bassezza e della piccolezza spirituale e umana.

Zaccheo è anche immagine della persona che dalla sua piccolezza desidera cambiare la propria vita e per farlo si mette in gioco.

"Allora corse avanti e, per riuscire a vederlo, salì su un sicomòro, perché doveva passare di là".

Se una persona è in ricerca, se veramente è pronta per incontrare il Signore, sa benissimo da dove il Signore passa.

La ricerca umana di Dio, quando si vuole cambiare, è ricerca che ha dei punti di riferimento che potremmo concretizzare con il termine: chiesa, sinagoga, moschea, tempio, ecc… un luogo di esperienza spirituale dove rivolgersi concretamente.

La grande sorpresa è che se è vero che Zaccheo è in ricerca del Signore, Gesù sa già dove trovarlo e non gli basta incontrarlo.

"Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: «Zacchèo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua»".

Quando qualcuno cerca un contatto con il Signore si trova come a volare in alto, così in alto da non accorgersi che il Signore sta passando. Gesù non vuole semplicemente incontrare quest'uomo, ma vuole entrare nella sua intimità, vuole fare famiglia con lui, deve entrare a casa sua.

La logica religiosa mondana vorrebbe che il Signore si circondasse solo di puri, santi, giusti e rispettosi dei comandamenti. La religione mondana è una religione pagana che ha trasformato Dio in un idolo, l'idolo dei presunti puri.

"Vedendo ciò, tutti mormoravano: «È entrato in casa di un peccatore!»".

Quante mormorazioni contro il Santo Padre che decide di far partecipare alla lavanda dei piedi dei musulmani, che decide di baciare i piedi a rappresentanti delle altre religioni in alcuni incontri.

Quante mormorazioni da parte di alcuni puristi, ma non solo, quando qualcuno che è al di fuori dei canoni si presenta in chiesa e fa qualcosa che noi, presunti giusti, non accettiamo.

Quante mormorazioni contro i vari Don Ciotti, Don Gallo, Don Milani, Chiara Lubich, Don Roberto Fischer, ecc… perché aprono le porte della chiesa a tutti coloro che sono consapevoli di essere lontani.

Quando si è in ricerca del Signore e si è consapevoli di essere peccatori e fragili allora si è disposti a fare di tutto pur di tornare graditi a Dio.

"«Ecco, Signore, io do la metà di ciò che possiedo ai poveri e, se ho rubato a qualcuno, restituisco quattro volte tanto»".

Questa è la strada di Zaccheo che non è detto debba essere la strada di tutti i lontani che si avvicinano a Gesù, ognuno deve trovare la propria strada.

Zaccheo come tutti i neo-convertiti vive l'entusiasmo e il desiderio di radicalità tipico di chi ancora non ha cominciato a camminare e non ha scoperto la fatica del cammino del discepolo. Questo inizio però deve esserci!

Per il momento Gesù si accontenta di questo desiderio, di questo proposito, e cosa risponde?

"Gesù gli rispose: «Oggi per questa casa è venuta la salvezza, perché anch’egli è figlio di Abramo. Il Figlio dell’uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto»."

La salvezza non è per chi si crede giusto, a posto coi dettami religiosi, che ha ricevuto tutti i bollini dei sacramenti, chi non ha avuto la fortuna e la grazia di vivere situazioni problematiche, ecc… la salvezza è per chi ne ha bisogno di più.

Dobbiamo capire che non si tratta di uno squalificare chi vive in situazioni "regolari", chi è fedele ai dettami della chiesa e chi vive una vita cristiana buona, ma si tratta di un atteggiamento del cuore.

Il cuore del Signore, che non è semplicemente divino, ma è anche pienamente umano, si inclina e si fa più vicino a chi oggettivamente ne ha più bisogno. Questo non toglie che egli desideri la salvezza per tutti quanti, ma si fa più prossimo a chi è più fragile come dovrebbe essere per chiunque di noi.

Non obbliga a nessuno ad allinearsi a modalità decise da lui, al pensiero "unico cattolico" per dirla con un linguaggio moderno, ma dà dei punti di riferimento che vanno al cuore della vita umana e del vivere.

Le regolette le inventiamo noi nel momento in cui il messaggio carismatico si è fatto struttura gerarchica… Questo ovviamente non toglie nulla all'importanza dell'insegnamento gerarchico frutto di un'esperienza del Vangelo, ma Cristo propone la via della libertà personale. Zaccheo capisce che l'aver rubato molto implica il restituire molto di più e la sceglie come propria strada.

Il fatto di essere chiari e di aver scelto la via della radicalità evangelica in un certo modo non implica che tutti debbano fare così.

La radicalità di San Francesco d'Assisi non è adatta neppure ai suoi discepoli tant'è che dovrà essere mitigata.

La libertà di Chiara Lubich dovrà essere normata dalla Chiesa perché non tutti sono capaci di tale libertà.

Ciascuno nell'incontro personale con il Cristo deve comprendere quale sia la strada migliore per seguirlo, ma poi tale strada deve essere vagliata dalla comunità credente, dalla Chiesa.

Dobbiamo stare attenti ad avere il cuore di Zaccheo e non quello di coloro che criticavano Gesù.

Ogni volta che noi ci facciamo giudici inflessibili di coloro che vivono situazioni differenti dalla nostra, ogni volta che escludiamo qualcuno perché non è all'interno delle nostre "norme e prassi religiose", tutte le volte che la scusa della religione diventa rigidità di vita… noi non siamo come Zaccheo e non siamo graditi a Dio.

Davanti al male oggettivo, davanti alla logica della religiosità mondana, davanti a forme ecclesiali vuote e davanti a chi vuole usare la chiesa per giustificare le proprie schifezze dobbiamo prendere posizione giudicando le situazioni, ma non le persone.

A volte la Misericordia implica l'allontanamento di chi compie il male, ma cercando di avere uno sguardo di misericordia che possa permettere a quella persona un cambiamento.

Come cerchiamo il Signore nella concretezza della nostra quotidianità più che nelle mille forme di pietà religiosa.

Se così faremo avremo una grande sorpresa perché sarà il signore a trovarci nelle situazioni più disparate della vita e vorrà fare famiglia con noi.

 
 
 

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