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Riflettiamo

  • Immagine del redattore: Gabriele Semeraro
    Gabriele Semeraro
  • 7 ott 2015
  • Tempo di lettura: 3 min

Dopo una lunga assenza torno con grande gioia a scrivere sul sito :) Quante cose sono accadute? La nuova enciclica del papa (di cui parleremo più avanti), il viaggio del Santo Padre, la ripresa del sinodo, ecc... La Santa Chiesa è in fermento! Prima di iniziare a parlare di tutti questi fermenti, vorrei fare un accenno ad un altro argomento. Nei giorni scorsi avrete tutti letto, visto o sentito parlare di quel monsignore che ha fatto alcune dichiarazioni riguardo alla propria sessualità. Vi invito a vedere il video prima di leggere il mio commento. Su youtube si trova il video per intero. Alcune considerazioni... La conferenza stampa sembra studiata a tavolino sia nella forma che nei contenuti che sono, palesemente, studiati per colpire l'emotività degli spettatori. I contenuti sono ben strutturati e il protagonista della vicenda sembra omettere o fingere di non sapere cose che per formazione e ruolo conosce benissimo. Il servizio è fatto in modo tale da far fraintendere anche i veri motivi della sospensione dagli incarichi da lui ricoperti precedentemente. Facciamo un po' di chiarezza... vi racconto come ho vissuto io la notizia. Per prima cosa sono rimasto addolorato per questo prete. Quanto dolore nel cuore avrà provato e quanta fatica? Ascoltando bene i contenuti mi sono, non poco, irritato. Ha scelto di non parlare con il proprio direttore spirituale, il vescovo o la congregazione ma di fare una conferenza stampa. Ha scelto di farlo in concomitanza all'apertura del sinodo per fare evidenti pressioni. Ha voluto far credere che la sospensione dell'incarico fosse da relazionarsi in modo diretto alla sua omosessualità. Vi dico cosa penso... Provo dolore per la sofferenza e la fatica provata da quest'uomo, ma credo che si trovi in totale errore e che sia presente una forte dose di malizia in tutta la situazione. Come puoi tu “pastore” scegliere di parlare hai giornalisti invece che al direttore spirituale? Come Pastore hai pensato ai tuoi fedeli e alle persone che avresti messo in difficoltà oppure hai pensato sono ai tuoi comodi? La “tua chiesa” NON È TUA, ma di CRISTO!!! La questione delle dimissioni non è direttamente relazionabile all'omosessualità, ma alla violazione della disciplina del celibato che per un sacerdote corrisponde anche alla scelta della verginità per il Regno. Nella formazione base è chiaro questo legame e viene posto come uno dei requisiti base per la scelta del sacerdozio nella Chiesa Latina. Il danno apportato alla Chiesa e ai suoi membri non è inferiore a quello causato dagli scandali economici e di pedofilia. Molti invocano papa Francesco come riformatore della chiesa... e hanno ragione! Ma bisogna imparare a leggere TUTTO quello che dice, scrive e predica. Il papa ci ha insegnato che il Vangelo si esprime prima con i fatti e poi, se necessario, con le parole. Egli accoglie tutti, ma li conferma con la dottrina della chiesa. Quanti di voi hanno letto l'enciclica “Laudato Sii”? In questa enciclica sull'ambiente si ribadisce, per un buon ecologismo cristiano, il no all'aborto, alla violenza e alle logiche di potere. Le dichiarazioni del papa sull'omosessualità sono molto chiare! Accogliere si, ma non cambia la teologia e la prassi sacramentale. Sul matrimonio è centrale il rafforzamento della famiglia sulla scia della tradizione della chiesa anche se con diversi ampliamenti inevitabili (soprattutto sul matrimonio civile e sui divorziati). Caro monsignore... mi dispiace per il dolore da lei provato e la ricorderò nella preghiera, ma non posso condividere la scelta di “sputare” sulla chiesa e sul sacerdozio in questo modo. Nessuno l'ha obbligata a diventare sacerdote e a scegliere il celibato sacerdotale. Hai voluto un compagno? (fosse stata una donna sarebbe uguale). Bene... lasci il tuo ministero e prosegui la tua vita!!! Se tu hai scelto il sacerdozio come VOCAZIONE e cioè CHIAMATA (implica che qualcuno chiama e chi risponde obbedisce) devi aver ben compreso cosa hai scelto. Hai scelto di configurarti a Cristo casto, povero e obbediente. Hai scelto di essere pastore e quindi di porre prima di te la tua comunità. Hai scelto di obbedire alla tua chiesa rinunciando a compiere solo la tua volontà. Ovviamente ci sono difficoltà e fatiche, ci saranno conquiste e moltissime cadute, ma non si è soli! C'è Cristo, i superiori e la comunità che ci può aiutare e perdonare.

Cosa pensate di questa situazione particolare?

Io prego perchè i sacerdoti abbiano sempre la forza di restare fedeli a Gesù, alla chiesa e allaloro vocazione.


 
 
 

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