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VI DOMENICA DEL TEMPO DI PASQUA - ANNO C

  • Immagine del redattore: Gabriele Semeraro
    Gabriele Semeraro
  • 2 ore fa
  • Tempo di lettura: 3 min

La Parola di Dio di oggi ci mette in guardia da un fenomeno religioso che anche nel mondo di oggi, e nella chiesa, è molto diffuso: il falso zelo!

La prima lettura ci mette in guardia verso questo pericolo mentre il Vangelo ci dice qual è l'atteggiamento corretto.

Da sempre nella chiesa ci sono persone, per usare un linguaggio evangelico, zelote… Ma che possiamo tranquillamente definire false zelanti. Si tratta di persone forse buone, ma indurite che intendono la fede non come qualcosa di vivo bensì una serie di prassi rigide e morte. Persone che confondono la fede con la religione.

Abbiamo già fatto mille volte questa distinzione, ma la fede è qualcosa di vivo e ha a che fare con Cristo Risorto mentre la religione è l'osservanza di leggi e regole.

All'inizio della chiesa questo era più frequente ed era più palese a causa della profonda diversità culturale e dalla profonda differenza di origine tra i vari fedeli: Giudei e Pagani.

In modo differente in questo testo ci viene raccontato il Concilio di Gerusalemme o perlomeno le sue conseguenze cioè quando gli apostoli per la prima volta prendono posizione.

La chiesa delle origini è già polarizzata tra un'istituzione fortemente giudaizzante e la chiesa che noi definiremmo carismatica.

Questa dinamica non è mai sparita nella chiesa, ma sempre ha avuto momenti oscillanti.

In realtà la chiesa è sempre stata uno spazio di grande sperimentazione e di grande libertà che ha condotto a grandi innovazioni o a grandi eresie. Non dobbiamo avere paura di questa dinamica.

Anche oggi ci sono gli zeloti della fede e se la prendono per tutto ciò che esce dallo schema del codice di diritto canonico e pensano che la fede cristiana sia autentica solo se all'interno di una certa morale e di una certa concezione giuridica. Questo tipo di visuale è una visuale farisaica cioè esteriore che non lascia spazio allo Spirito Santo. Allo stesso tempo c'è bisogno di una chiesa istituzionale che vigili per discernere ciò che è azione dello Spirito Santo, ciò che è azione dello spirito demoniaco e ciò che è istanza apertamente umana.

È esattamente quello che avviene in questo racconto: Paolo e Sila vanno dall'istituzione per chiedere conferma. L'istituzione verifica e intuisce la grandezza di questa esperienza in questa comunità, ma pone qualche piccolo paletto. Questo è il modo corretto.

Se al centro c'è la parola di Dio, se c'è un'apertura allo Spirito Santo che dona nuove strade alla sua chiesa e se c'è fiducia che Dio guida la sua chiesa al di là di tutto… allora il meccanismo che si viene a creare è buono. Tenete conto che lo spirito del male comunque prova ad agire all'interno della Chiesa attraverso uomini e donne che ne fanno parte.

Mi viene in mente quando Padre Pio viene accusato e viene temporaneamente interdetto, penso alle accuse verso Chiara Lubich e verso il suo movimento che porteranno l'interdizione di Chiara per un certo periodo dal Movimento stesso, penso a Don Milani che dal suo esilio a Barbiana riesci a fare grandi cose nonostante le grandi accuse mosse contro di lui.

Il male non ci deve scandalizzare e non dobbiamo permettere al male, anche quelle interno alla chiesa, di scandalizzarci o di allontanarci.

Come questi Santi dobbiamo rimanere ancorati alla parola di Gesù e al primato di questa parola rispetto alla nostra vita.

 
 
 

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