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Preghiera della Veglia per l'ordinazione diaconale

  • Immagine del redattore: Gabriele Semeraro
    Gabriele Semeraro
  • 18 giu 2018
  • Tempo di lettura: 4 min

Gesù, stasera le parole faticano a uscire e l’emozione è tanta… Ciononostante con la medesima confidenza di sempre e in modo diretto mi rivolgo a te, certo di essere accolto e ascoltato. Caro Amico e Maestro… conosci le mie fragilità, le speranze e soprattutto conosci quelle profondità di cui neppure io sono consapevole. Sai tutto e non dovrei dirti nulla, ma questa sera ho bisogno di parlare con te riguardo a diverse cose... Come prima cosa voglio dirti il mio grazie e la profonda gioia che nasce dal fatto che tu mi hai scelto come amico. Hai visto il bene che mi abita, ma anche le profondità del mio male e del mio peccato, la fragilità del mio corpo e del mio cuore... eppure questo non ti ha impedito di scegliermi. Se avermi scelto come amico non fosse abbastanza, addirittura hai deciso che io potessi esserti utile a servizio della tua Chiesa. Sai che per me non è stato facile capire ed accettare questa tua scelta. Sono fuggito e mi sono ribellato... ma si può fuggire da chi semplicemente vuole amarmi? Questa fuga è avvenuta più volte anche dopo averti detto i miei primi timidi “sì”. Come Pietro mi sono trovato a dirti “Signore darò la mia vita per te” per poi in realtà tradirti e abbandonarti sulla croce. Ma ora sono qui e domani sarà un giorno importante per me, per la famiglia, per gli amici, per la diocesi e per la chiesa. Domani dirò “sì” per la vita… dirò sì alla tua Chiesa che è in Savona, dirò sì al tuo disegno sulla mia vita e, soprattutto, dirò a te il “Sì” più grande!!! Allora voglio dirti chiaramente che ho paura... Non temo che tu possa esserti sbagliato, ma temo me stesso! Ho paura di non riuscire a essere fedele, temo di essere inadeguato, tremo davanti alle aspettative delle persone che mi chiedi di accompagnare… ma soprattutto, e in definitiva, ho paura di poterti deludere! Spesso ti ho chiesto “perché Gesù hai scelto proprio me?”. Oggi comprendo che la scelta non è casuale, ma che tu mi hai scelto proprio perché vedi le mie fragilità, fatiche e dolori… tutto è stato utile e sarà utile per imparare a farmi vicino a chiunque avrà bisogno. Ma soprattutto hai deciso di mostrare a tutti che fai cose grandi servendoti proprio di quelle mie fragilità perché sia chiaro che per le opere più belle tu usi strumenti inadeguati e fragili. Il “sì” pubblico di domani, stasera te lo dico con tenera fiducia... So bene che c’è bisogno di uomini generosi e senza paura che si mettano al tuo servizio perché il tuo amore arrivi concretamente a tutti. Signore io ho paura, ma se hai bisogno di qualcuno manda me, eccomi! Sarai tu la fonte del mio coraggio e della mia generosità!!! Stasera, simbolicamente, voglio riporre un cestino, contenente alcuni oggetti personali, sull’altare su cui entrerò in contatto col tuo corpo e il tuo sangue. Si tratta di oggetti semplici che vogliono rappresentare l'offerta totale della mia vita e del futuro nelle tue mani. Nel cesto ho inserito due mazzi di chiavi… il primo è quello di casa dei miei genitori e rappresenta i miei affetti più profondi: mamma e papà, mia sorella Samantha e mio fratello Matteo, i miei nipoti Alexander e Noah, i miei cognati Raoul e Giada, gli amici di sempre... Il secondo mazzo è composto dalle chiavi del seminario e della parrocchia cioè dei luoghi in cui in questo momento vivo. Tu puoi entrare e uscire, tu decidi della mia vita perché hai le chiavi della mia vita. Pongo sull'altare un DVD è un peluche che rappresentano quel lato fanciullo è aperto alla fantasia che desidero mantenere perché parte essenziale di ciò che sono. Voglio affidare a te questi oggetti perché tu sei fantasia e creatività, ma sei anche assoluta concretezza e realtà. Pongo sull'altare gli scritti di Santa Teresa di Gesù Bambino, un libro della Comunità di Sant'Egidio è un romanzo di Hannah Hurnard che rappresentano il mio cammino spirituale, personale e di comprensione della mia relazione con te. Infine c’è l'icona del tuo volto davanti a cui prego da tanti anni. E la dolcezza di quel volto che ha conquistato la mia persona e che come Geremia mi fa dire “mi hai sedotto Signore e io mi sono lasciato sedurre” (Ger 20, 7). Prima di concludere vorrei pregarti ancora con le parole che imparai tanto tempo fa ad Arenzano… avevo 8 o 9 anni quando Padre Massimiliano Fontana mi insegnò a recitarla. Ora lui vive con te, ma oggi più che mai il suo insegnamento e la sua presenza è forte… quindi ti prego nuovamente con quelle parole: O Gesù mio Dio e mio carissimo Amico, presenza che rende ricco e forte il mio cuore: io ti ricordo e ti amo, ragazzo come me! Aiutami a scoprire, amare e imitare le tue virtù. Tu hai sempre tenuto il tuo cuore nelle mani del Padre e hai scelto la sua volontà come legge per la tua vita. Hai vissuto a Nazareth l’amicizia, la sincerità e il perdono, il sacrificio, lo studio e il lavoro, la purezza di cuore e la gioia: fammi capace di essere come te! Porta a compimento il progetto che tu e il Padre avete sulla mia vita! Dammi la costanza di dirti sempre sí nelle piccole cose, così che pian piano arrivi a sentire che tutto in me ti appartiene. Guidami sulle tue strade, O Gesù, e fa’ che nulla al mondo mi porti lontano da te! Fammi tuo apostolo, messaggero e strumento del tuo amore! Io sono tuo per sempre, O Gesù: Tu sii sempre il re del mio cuore! Amen. 


 
 
 

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