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Dov'è il nostro essere cristiani?

  • Immagine del redattore: Gabriele Semeraro
    Gabriele Semeraro
  • 12 set 2018
  • Tempo di lettura: 2 min

L'ho già detto in passato e lo ripeto... Spesso mi sono domandato dove sia finito il Signore in certe dinamiche che vedo tra noi credenti. Non vorrei essere frainteso! Chi mi conosce sa che non sto parlando di quella finta coerenza rigida a cui tutti diciamo di aspirare, ma che in realtà nessuno di noi vorrebbe veramente. Mi riferisco invece a quello stile di vita per cui la nostra esistenza al sapore e il profumo di Gesù Cristo... Certamente con i nostri limiti e le nostre fatiche. È invece triste constatare che davanti a tante belle parole e ha tanti giudizi verso i nostri pastori, non corrisponde in alcun modo una vita che abbia anche solo il retrogusto di cristianitá. sì parla di vita e di una pastorale condivisa in relazione con la crisi oggettiva delle vocazioni e una rinnovata necessità di scoprirsi comunità aldilà delle nostre comunità, ma ciò che nasce da un discorso difficile come questo è spesso violenza, urla e incapacità di mettersi in relazione con colui che vive nel palazzo affianco e nella parrocchia vicino. La dinamica della Lega e del populismo è diventata sistema e stile di vita... Si pensa che per ottenere qualcosa o per difendere quello che sembra un diritto sia necessario urlare più forte, battere i pugni e insultare. L'altro e i suoi problemi non ci interessano più: che si tratti della diocesi, della parrocchia vicina ho delle esigenze è l'unico sacerdote rimasto in zona.... nulla è più importante del nostro orticello e del nostro presunto diritto. neppure discorso di buon senso Servono a far comprendere che le situazioni mutano, che la chiesa muta e che è necessario ripensarsi come singoli e comunità in relazione. Noi invece di radicarsi nella comunità e nel Signore, restiamo lì a urlare che la messa è un nostro diritto ed è un nostro diritto proprio a quell'ora... Restiamo ad urlare che una volta tutto era diverso e pensiamo che le modifiche proposte siano un modo per distruggere la nostra realtà è la nostra identità.... Urliamo e protestiamo perché le nostre comodità e i nostri presunti diritti sono stati toccati virgola ma in tutto questo... DOV'È GESÙ? E la Chiesa quale comunitari convocati? E i miei fratelli della parrocchia vicino? E miei fratelli sacerdoti? Accoglienza dei profughi e dello straniero? Qui non si è in grado di accogliere il fratello del paese vicino e le proposte di un papa e un vescovo che vogliono agliutarci a essere più umani e figli di Dio. 


 
 
 

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