ASCENSIONE DEL SIGNORE - ANNO C
- Gabriele Semeraro
- 24 minuti fa
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Siamo giunti alla domenica dell'ascensione del Signore cioè la domenica in cui, dopo la resurrezione, il Signore torna definitivamente in cielo.
Si tratta del passaggio del distacco, un distacco necessario per permettere la discesa dello Spirito Santo a Pentecoste.
Abbiamo vinto due racconti differenti dell'ascensione di Gesù, ma che ci dicono qualcosa di essenziale in modo diverso…
Nel libro degli Atti di fatto Gesù ricorda Qual è la missione importante dei discepoli: battezzare, arrivare a tutti e che sarà necessario il discernimento.
Questo si evince soprattutto quando nel libro si dice: quelli che erano con lui gli domandarono: “Signore, è questo il tempo nel quale ricostruirai il regno di Israele?”. Ma egli rispose: ”Non spetta a voi conoscere tempi o momenti che il Padre ha riservato nel suo potere, ma riceverete la forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi, e di me sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la samaria e fino ai confini della terra”.
I discepoli pretendono di dire a Dio Cosa deve fare e quando, ma Gesù torna all'essenziale e l'essenziale è ricevere lo spirito per poter essere testimoni di Dio fino agli estremi confini della terra.
Noi ci ricordiamo di questa missione? Perché ho l'impressione che spesso siamo credenti che vi vacchiano la vita o meglio atei che si travestono da cristiani. Essere cristiani, sapete te lo dico spesso, non è andare in piazza al Family Day, tormentare i non credenti con lo slogan misogini o omofobi bensì è testimoniare la gioia di una fede che si fa quotidianità. O Cristo è reale per te e ci interagisci oppure sei testimone del nulla, Sei un buffone che spreca la propria vita testimoniando il vuoto e scandalizzando i più fragili.
Il cuore della Vita di fede in fondo Gesù lo prende nel modo più duro e lo propone nel modo più duro: “il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati”.
Gesù non si risparmia nulla nella sua esperienza e non la risparmia i suoi discepoli e alle sue discepole… anche la nostra vita è fatta di gioie e di dolori che non ci verranno risparmiati da Dio, Ma è proprio attraverso Queste gioie e questi dolori che noi dobbiamo provare a essere testimoni o perlomeno dobbiamo lasciare che Dio testimoni se stesso attraverso noi nonostante la nostra infedeltà continua. È come dire che Gesù non ci chiede la perfezione, ma almeno di non ostacolarlo e di avere un atteggiamento del cuore che fa sì che la nostra vita diventi canale per la grazia di Dio.
Il fatto che Gesù torna in cielo fa sì che noi siamo liberi e non obbligati a dirgli sì.
Gesù parte dando la sua benedizione cioè guardando bene e dicendo bene di quei discepoli che lui sa essere molto fragili. Gesù fa la stessa cosa con noi! Gesù non ci lascia soli perché prima ci benedice e poi invia lo spirito e l'invio dello spirito sancisce l'unione definitiva tra noi e Dio. Potremmo dire, forzando un po’ il concetto, che quel principio teologico che si chiama inabitazione di Dio, può prendere il via Grazia dello Spirito Santo nel giorno di pentecoste però essenziale che Gesù ascende al cielo.
Che cos'è l'inabitazione di Dio? È il concetto per cui il padre, il figlio e lo Spirito si uniscono nel battesimo per sempre a ciascuno di noi e abitano in noi per sempre.
La Pentecoste, immagine del battesimo e immagine della cresima, ci chiede di essere testimoni di questa fede.
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