III DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - ANNO A
- Gabriele Semeraro
- 21 gen 2023
- Tempo di lettura: 3 min

"Il popolo che abitava nelle tenebre vide una grande luce, per quelli che abitavano in regione e ombra di morte una luce è sorta".
Noi camminiamo spesso nelle tenebre pur essendo nella condizione di essere figli della luce e della chiesa. Come mai?
Il concetto di "rivelazione" è legato al passo della Scrittura di oggi. Rivelare significa vedere là dov'era buio, intuire qualcosa, ma accorgersi che ci sono molte cose che ancora non vedo e conosco.
La conversione nasce dallo scorgere che si è preso una direzione "sbagliata".
Gesù vede la fine di Giovanni e da lì riparte: "Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino".
L'esigenza di cambiare nasce dalla vicinanza di una novità di vita a cui bisogna prepararsi.
La novità del Regno di Dio e della Chiesa di oggi dov'è, come sta emergendo?
La novità, secondo il Vangelo di oggi, nasce da luoghi impensabili… Zabulon e Neftali che sono zone considerate cattive perché abitate da persone non affidabili dal punto di vista umano e dottrinale.
La novità portata da Gesù emerge al confine più esterno e meno considerato di Israele: confine umano e dottrinale.
Dai confini esistenziali non arriva solo un annuncio nuovo, ma addirittura nasce la chiamata dei discepoli.
L'incontro con Pietro e Andrea, Giacomo e Giovanni, non è casuale. Queste due coppie di fratelli erano molto vicine alla predicazione del Battista, ma esterne alle logiche religiose del tempo.
Sono persone lontane dalle logiche del tempio e dei sacerdoti, ma persone in ricerca di qualcuno che desse significato alla loro vita, alla loro speranza.
Gesù inizia il proprio ministero guardando a persone adulte e a fratelli. Si rivolge, di fatto, a famiglie!
Cosa rivela? Solo che è tempo di cambiare direzione alla propria vita, bisogna coinvolge altri in questo annuncio e vivere con altri la novità appena scoperta.
Vi faccio una domanda: che novità c'è nella vostra vita?
Poi potremmo discutere se la novità è buona oppure no, ma c'è?
La vita credente vive della novità del Vangelo che emerge nella monotonia della quotidianità.
Se non scorgiamo la novità del nostro oggi come possiamo portare l'annuncio ad altri?
Una volta scoperta la novità che emerge dalla propria vita allora possiamo domandarci: come vivo il cambiamento e la novità? Ne sono soggetto attivo? Mi lascio sorprendere e ribaltare? Ma c'è qualcosa di nuovo nella mia vita?
Per i 4 discepoli non sarà stato facile mettersi in cammino dietro a Gesù, ma c'è stato qualcosa che li ha attirati con forza.
Per noi la novità del Vangelo emerge attraverso il vuoto di senso in cui ci ha lasciato, negli ultimi decenni, la dottrina e la morale cattolica.
Grazie a Dio le nostre certezze franano, le nostre comunità parrocchiali tendono a essere talmente vuote che necessitano la riscoperta di un senso se vogliono ricominciare a vivere e i nostri "si è sempre fatto così" non bastano più.
La novità di oggi emerge nei vari sinodi locali, nazionali e internazionali.
La nostra chiesa oggi rischia di oscillare pericolosamente tra una tradizione fatta di riti religiosi e un progressismo che punta tutto sul fare: fare eventi, iniziative, opere caritative, rappresentazioni culturali, progettazioni pastorali, ecc… un fare che non ha radici nella vita spirituale personale e comunitaria, ma che auto divora se stesso ed è ricco di egoismo e autocompiacimento.
Invece la novità del Vangelo pone al centro la vita: momenti liturgici settimanali o quotidiani, una vita spirituale e di preghiera giornaliera personale reale, la carità come sguardo della vita e modus vivendi.
Il "fare" disincarnato dalla vita spirituale e il "pregare" disincarnato dal mondo reale sono e restano le eresie più diffuse tra di noi.
L'adultità spirituale, di cui abbiamo parlato qualche settimana fa, richiede impegno maturo: vita, preghiera, liturgia, lavoro, un po' di studio, momenti di riposo, ecc… il tutto avendo al centro, come guida, Cristo e il suo Vangelo.
Questa cosa il Signore non la sta chiedendo ai bambini dal catechismo, la sta chiedendo a noi adulti! La novità bella, coinvolgente e sorprendente, parte da uno stimolo bello, ma faticoso.
A volte la novità del Vangelo emerge anche da situazioni della vita faticose e pericolosamente dannose, ma se realmente è Gesù il motore che guida la nostra vita allora non dobbiamo temere di metterci in gioco.
Non si tratta di essere incoscienti, ma si tratta di conoscersi e spingersi un pochino più in là nella propria vita e nella propria esperienza.
Gesù chiama alcuni a seguirlo e chiama questi a gruppi familiari.
Il Signore non fornisce troppe spiegazioni se non questa "venite dietro a me, vi farò pescatori di uomini".
Oggi Gesù lo dice ai confini estremi della nostra diocesi (Finalborgo? Feglino?), lo dice a noi. A noi adulti chiede una scelta radicale e difficile che passa anche attraverso l'esperienza del sinodo a cui noi siamo chiamati come comunità credente sul territorio, cioè come parrocchia.
Andiamo avanti su questo cammino perché più ci formeremo, più rinnoveremo la nostra vita spirituale e più vivremo la nostra vita sul modello della Carità, più saremo discepoli e discepole veri di Cristo nel mondo.
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